Carlos Tavares, un manager ambizioso con la passione dell’auto e dei marchi da salvare
Una carriera nell’automotive: da Renault e Nissan, fino a Psa, del quale è stato l’artefice del rilancio, soprattutto del marchio Peugeot. Carlos Tavares, è, ora dimissionario, il manager che ha di fatto creato, solo tre anni fa, Stellantis, mettendo insieme due gruppi che non potevano reggere da soli in un mondo automotive che si avviava verso un consolidamento: l’italo americana Fca, alias Fiat Chrysler, e la francese Psa che portava in dote Peugeot, Citroën, Ds e anche la tedesca Opel.
Portoghese, 66 anni ha iniziato la sua carriera in Renault, fresco di diploma in ingegneria all’École Centrale Paris e tra i primi incarichi di peso spicca l’aver guidato lo sviluppo di una vettura fondamentale per la marca francese: la seconda serie della Mégane. Tavares fin da subito mostra una spiccata tendenza a bruciare le tappe e a salire di livello e la sua carriera si sviluppa in Nissan, l’alleato nipponico di Renault, e diventa il delfino di Carlos Ghosn, capo di Renault e dell’alleanza. I rapporti con Ghosn, la cui carriera finì ingloriosamente con l’arresto in Giappone nel 2018, da molto intimi si faranno sempre più tesi. Tavares, diventato Chief Operating Officier di Renault non nasconde, anche pubblicamente, la sua ambizione a diventare ceo di una casa automobilistica. Si crea così una frattura insanabile con Ghosn e non avendo chance di diventare il numero uno del conglomerato franco nipponico, rassegna a fine agosto 2013 le dimissioni.
Il risanamento di Psa
La carriera in Psa inizia l’anno dopo, nel 2014, quando diviene amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione del gigante transalpino. I suoi metodi manageriali sono decisi e votati a perseguire sempre un obbiettivo: ridurre i costi, fare margine pur mantenendo centrale il prodotto nelle sue strategie. Tavares è infatti un car guy prestato alla gestione finanziaria. Ed è un grande appassionato di auto, di vetture sportive e di rally.
Riesce a risanare il gruppo dopo anni di perdite, rimettendo in carreggiata il marchio principe cioè Peugeot e anche Citroen. E questo in virtù della decisone di puntare su architetture modulari di gruppo (famosa la Cmp sviluppata con l’ex partner cinese Dongfeng). Sotto la sua guida viene creato il brand Ds (probabilmente la scelta meno azzeccata della sua carriera), e nel 2017 mette a segno un colpo da maestro: acquista da GM, la tedesca Opel che navigava in cattivissime acque.
La fusione
Il 2019, poco prima del Covid, avvia la fusione tra Psa e Fca che nel 2021 si concretizzerà nella nascita di Stellantis, un conglomerato, a guida soprattutto francese con 14 marchi, alcuni dei quali hanno fatto la storia: Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Jeep, Peugeot, Citroën, Opel ai quali recentemente si è aggiunto il brand cinese Leapmotor.
Fonte: Il Sole 24 Ore