Carmignac: «L’Europa non tema i dazi di Donald Trump: occasione per svegliarsi»

Carmignac: «L’Europa non tema i dazi di Donald Trump: occasione per svegliarsi»

«L’Europa non deve temere i dazi di Trump, ma ha bisogno di svegliarsi se non vuole aggravare un declino già allarmante». Edouard Carmignac non ama giri di parole e punta diretto al cuore del problema, anche a costo di risultare scomodo, quando dal suo ufficio affacciato su Place Vendôme nel cuore di Parigi analizza i profondi cambiamenti che attraversano i mercati. Indipendenza e scelte fuori dagli schemi hanno del resto rappresentato gli elementi distintivi durante i primi 35 anni dell’attività di Carmignac, la boutique di gestione patrimoniale come ama definire, che ha plasmato con le proprie mani e continuerà a guidare rimanendo fedele a questi valori cardine.

Non mostra sorpresa, Edouard Carmignac, quando gli si ricorda che le Borse del Vecchio Continente hanno battuto contro ogni previsione Wall Street in questo avvio di 2025. Crede infatti che molti asset siano stati finora «eccessivamente penalizzati» per il solo timore che il nuovo inquilino della Casa Bianca metta in atto una politica a suo avviso «irrazionale» attraverso l’imposizione di dazi elevati, con conseguente rialzo dell’inflazione e apprezzamento del dollaro. Non per questo però vede l’Europa e il mosaico dei Paesi di cui è composta «al riparo dal pericolo» di essere indirizzata verso un processo di declino che molti ritengono già scritto e soprattutto irreversibile.

Perché è convinto che Trump non calcherà troppo la mano sui dazi, come ha promesso?

Prima di tutto perché è un uomo d’affari. Non vedo quindi la ragione per cui dovrebbe erigere barriere tariffarie elevate in tutto il mondo per stimolare un’economia che negli Stati Uniti viaggia già a gonfie vele, aumentando peraltro il debito pubblico. Sa bene che tutto questo conduce da una parte a un dollaro più forte, danneggiando le imprese manifatturiere Usa che intende proteggere, e dall’altra rischia di riaccendere proprio quell’inflazione che ha reso scontenti i cittadini americani e creato le condizioni per la sua rielezione. Credo che alla fine prevarrà il buon senso e l’istinto del manager che è in lui.

Tutto questo non è però sufficiente a salvare l’Europa?

Fonte: Il Sole 24 Ore