Caro benzina sulle vacanze. Un viaggio Bolzano-Trapani costa 400 euro

Caro benzina sulle vacanze. Un viaggio Bolzano-Trapani costa 400 euro

I viaggi in auto diventano proibitivi con gli attuali prezzi dei carburanti, nonostante gli ’sconti’ su accise e Iva del Governo. Magari meglio un aereo o treno last minute, al netto del caos dei trasporti di questi giorni.

Per fare un esempio, secondo quanto risulta da un’indagine del Codacons, il record del caro-pieno spetta alla tratta (la più lunga presa in esame) Bolzano-Trapani: per percorrerla in auto (distanza totale 1.646 km) occorre spendere tra andata e ritorno quasi 400 euro per i rifornimenti di benzina, +83,5 euro sul 2021 (332,8 euro la spesa per il gasolio, quasi +87 euro rispetto all’estate del 2021). Ma anche per andare da Torino a Reggio Calabria con un’auto a benzina e percorrere i 1.362 km che separano le due città, si deve mettere in conto quest’anno, tra andata e ritorno, una media di 330,8 euro, con un aggravio di spesa di circa 69 euro rispetto all’estate del 2021.

Se l’auto è a gasolio, si spendono circa 275,4 euro, ma il rincaro su base annua è più elevato (+71,9 euro), nonostante con un litro di questo carburante si percorrano mediamente più chilometri rispetto alla benzina.

La maxi stangata

Una decina di giorni fa un’altra indagine del Codacons, sottolineava la maxi stangata in arrivo sulle vacanze degli italiani, legata soprattutto agli spostamenti per raggiungere le località di villeggiatura. «Oggi un litro di benzina costa oltre 1/4 in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Per un pieno di benzina si spendono in media 22,5 euro in più rispetto al 2021, spesa che sale a +27,4 euro per un pieno di gasolio».

La maggiore spesa su base annua, calcola il Codacons, «raggiunge oggi quota +540 euro a famiglia in caso di auto a benzina, e addirittura +658 euro in caso di auto diesel, solo per i maggiori costi di rifornimento e senza contare gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio. Evidente che il taglio delle accise prorogato dal Governo al 2 agosto non è una misura sufficiente».

Fonte: Il Sole 24 Ore