Caro energia, l’industria corre ai ripari coi contratti a lungo termine
I Ppa (Power Purchase Agreement), contratti di fornitura di energia a lungo termine con prezzi concordati al di fuori della borsa elettrica, in Italia sono stati 39 nel corso del 2024: +56% rispetto alle transazioni concluse nel 2023. Lo rileva il Renewables Market Outlook 2025 della società svizzera di ricerca e consulenza Pexapark. Secondo il report, che si basa sui contratti resi noti, per numeri assoluti l’Italia nel 2024 è terza in Europa dopo la Germania (48: +9%) e la Spagna (47: una cifra uguale a quella del 2023) e davanti a Francia (35: +25%) e Gran Bretagna (26: +8,3%).
Per quanto riguarda la capacità installata coperta da Ppa il nostro Paese registra con 1,05 GW nel 2024 un calo del 2,7% rispetto al 2023. Si piazza comunque al quarto posto in Europa dopo Spagna (4,6 GW: -5,5%), Germania (2,04 GW: -46%) e Francia (1,48 GW: +127%) e davanti alla Gran Bretagna (1,03 GW installati: +3%).
Italia verso mercato maturo
«Nel 2024, l’Italia ha registrato un aumento del 56% nel numero di transazioni, dimostrando una significativa maturità rispetto a un paio di anni fa, e lo stesso ha fatto la Francia (in crescita del 25%) nonostante l’intensa concorrenza con i contratti per differenza del Paese», è il commento dello studio di Pexapark.
In generale, nel 2024 in Europa sono stati firmati 316 contratti per 15,2 GW di capacità installata, la metà della quale eolica (8 GW: -28% rispetto al 2023), seguita da quella eolica onshore (3,1 GW). I principali mercatoi del fotovoltaico sono stati Spagna (2,5 GW), Germania (1,3 GW) e Italia (886 MW).
Iberdrola e Amazon
Il report indica anche nella spagnola Iberdrola la società campione per Ppa, avendono siglati 15 (+67% rispetto al 2023) per 1,2 GW di capacità installata (+38%): «Il suo paese d’origine fa la parte del leone dei volumi (584 MW in cinque accordi eolici e solari onshore). Tre accordi eolici offshore sono arrivati dalla Gran Bretagna (159 MW) e dalla Germania (72 MW). Più solare è arrivato da Portogallo (49 MW), Germania (70 MW) e Italia (63 MW), con quest’ultimo diviso in cinque contratti», si legge ancora nel report.
Fonte: Il Sole 24 Ore