Carpineto non sente la crisi dei vini rossi e vola in Usa e Canada

Carpineto non sente la crisi dei vini rossi e vola in Usa e Canada

Anche in un momento in cui le vendite di vino vanno a rilento con difficoltà soprattutto per i vini rossi, requisiti come qualità, autenticità e ottimo rapporto qualità prezzo non sembrano passare di moda tra i wine lovers. E’ quanto bisogna concludere leggendo i dati di bilancio di Carpineto, storica cantina toscana con tenute dal Chianti Classico, a Montalcino e a Montepulciano. Nel corso del 2023, un anno difficile in Nordamerica per i vini toscani con il Chianti classico che ha registrato un -11,1% Carpineto ha messo a segno un +6% nelle vendite negli Stati Uniti con un +8% in Canada.

Carpineto è tra i leader sul mercato canadese, sbocco complicato dalla presenza dei monopoli (con ogni provincia che ha regole proprie), ma sul quale il vino made in Italy lo scorso anno ha raggiunto una performance record con una quota di mercato arrivata al 22%. “Il segreto del nostro successo e della tenuta sul mercato della nostra azienda in un anno difficile come questo – spiega l’export manager di Carpineto Michael Zaccheo (figlio di Antonio Mario Zaccheo fondatore nel 1967 della cantina insieme con Giovanni Carlo Sacchet) – risiede nell’ottimo rapporto qualità prezzo dei nostri prodotti. Ad esempio in Quebec che è il principale mercato canadese insieme all’Ontario sta andando fortissimo il nostro supertuscan Farneto Cabernet che a scaffale costa 31,5 dollari e che prende punteggi altissimi su tutte le guide. I canadesi lo scelgono spesso per le loro festività come molto bene va anche il nostro cru di Chianti classico con un prezzo di 22,45 euro. Ma metà del nostro fatturato in Canada è realizzato con un unico vino: il Dogaiolo rosso un supertuscan giovane. Un prodotto col quale abbiamo inventato una categoria nuova con un prezzo di 17,95 dollari, pari a circa 12 euro che sul supertassato mercato canadese è un prezzo molto competitivo. Un vino molto flessibile che si abbina perfettamente alla spaghettata come al menù messicano o thailandese o alla grigliata”.

Altra chiave è l’autenticità. “Sono mercati quello statunitense e quello canadese – aggiunge Zaccheo – sui quali sono presenti tanti prodotti realizzati da multinazionali e molto spinti dal marketing. Mentre il consumatore è diventato sempre più attento e vuole sempre più sapere vita, morte e miracoli del prodotto che sta acquistando. E i nostri sono vini autentici, provenienti da zone storiche della Toscana che è un brand in se”.

In Canada stanno andando molto bene anche gli spumanti. “Siamo stati tra i primi a realizzare spumanti in Toscana – aggiunge Michael Zaccheo – e oggi ne realizziamo 4. Uno base chardonnay, una piccola produzione di Moscato, un sangiovese rosé e infine un Farneto Chardonnay Brut affinato in barrique”.

Carpineto conta 5 tenute in Toscana per complessivi 500 ettari, 200 dei quali vitati, ha chiuso lo scorso anno con 19 milioni di fatturato (realizzato per il 90% all’estero) e una produzione di 3,5 milioni di bottiglie e nelle scorse settimane ha lanciato anche un’altra interessante iniziativa: il Caveau delle vecchie annate aperte al pubblico. “Un progetto nato fin dagli inizi – aggiunge Zaccheo – perché mio padre e Giovanni Sacchet, i due fondatori, quando c’erano annate a 5 stelle preferivano accantonare alcune bottiglie per il futuro. E oggi abbiamo un archivio con oltre 100mila bottiglie disponibili dal 1988 in poi. La “biblioteca” di Carpineto è aperta al pubblico a Greve in Chianti che può così scegliere e farsi confezionare casse con annate particolari anche da regalare con Chianti classico, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano e con i supertuscan dell’azienda”.

Fonte: Il Sole 24 Ore