Carraro, entro il 2025 giro d’affari a 1 miliardo

Il Gruppo Carraro chiude un primo semestre 2023 in crescita, con un fatturato di 425 milioni di euro (+15,1%) e un Ebitda pari a 40,2 milioni di Euro (+54,1%). Il consiglio di amministrazione della Spa, leader mondiale nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati ha approvato ieri i risultati del Gruppo del primo semestre 2023 e il nuovo Piano Industriale 2024-2027, che vede per il 2025 il raggiungimento della soglia del miliardo di euro di fatturato con una marginalità operativa lorda superiore al 10%.

I mercati

Il tutto al netto della situazione comunque complessa che si vive in molte aree: «Si confermano nel primo semestre le previsioni di crescita anticipate a inizio anno, sia in termini di fatturato sia in termini di redditività – commenta il presidente Enrico Carraro – Pur in un contesto macro-economico che vede alcune aree del mondo, tra cui l’Italia, vivere una contingente fase di instabilità, i nostri mercati di riferimento sono solidi e la visibilità portafoglio ordini per la seconda parte dell’anno lascia prevedere il proseguimento del trend di crescita odierno. Continueremo in ogni caso a monitorare la situazione da qui ai prossimi mesi».

Il contesto

I numeri vengono verificati a cadenza ancora più stringente, settimanale: «In Europa sono in sofferenza settori di riferimento come le costruzioni in Germania; anche in Cina si notano rallentamenti, compensati dalle buone performance dell’India, mentre negli Usa soffre l’agricoltura e riparte l’edilizia. La nostra presenza articolata e diffusa ci permette di vedere ancora il segno positivo nei saldi fra le diverse aree», sottolinea Carraro. Quanto al mercato italiano, «non è mai stato particolarmente significativo: l’export supera il 90%». Due sono i fattori di forza del Gruppo, di cui l’attuale crescita è frutto: «Da un lato abbiamo sempre, anche nei momenti più complicati, continuato a investire in ricerca e sviluppo: nel primo semestre 2023 la quota è stata del 3,4% sul fatturato, non poco per questo comparto. L’altro punto a nostro favore è un portafoglio clienti che non ci ha mai abbandonato, e con i quali abbiamo sviluppato e continuiamo a sviluppare nuovi prodotti». Gli investimenti del Gruppo al 30 giugno 2023 ammontano a 21,5 milioni, in sensibile incremento rispetto ai 18,4 milioni dello stesso periodo 2022.

Le prospettive

Molte sono le novità e le partnership pronte a essere presentate: fra le nuove tecnologie firmate Carraro c’è la trasmissione THE, ovvero una trasmissione per macchine movimento terra, ad esempio i carrelli telescopici, che può essere allestita sia con un motore idraulico sia con un motore elettrico. Un prodotto concepito per adattarsi in modo semplice a diverse tipologie di veicoli. «La svolta elettrica nei macchinari è in ritardo rispetto a quella dei veicoli passeggeri, ma è comunque ineludibile, e noi siamo pronti. L’aggiornamento del nostro Piano industriale, che già nel 2025 proietta il Gruppo vicino alla soglia del miliardo di fatturato, ci porterà ad allargare le nostre competenze con lo sviluppo di prodotti tecnologicamente sempre più evoluti. Nel prossimo quadriennio proseguirà il nostro percorso di crescita sia all’interno dei mercati tradizionali sia in ambiti differenziati con prodotti di nuova concezione che vedranno una sempre più spinta integrazione di meccanica ed elettronica».

Fondamentale «rimarrà il forte impulso agli investimenti industriali che sono già in atto e continueranno a sostenere la crescita attesa supportati da un’adeguata generazione di cassa». La proprietà intellettuale dei prodotti Carraro resta legata alla casa madre di Campodarsego, «ma nuclei di ricerca lavorano a stretto contatto con i clienti locali anche in India e Cina. Raccogliamo oggi i frutti delle iniziative messe in atto fin dal primo Business Journey 2021-2025, che ha dato impulso allo sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di raccogliere un consenso sempre più ampio», conclude Carraro, che conferma dal 2024 al 27 nuovi investimenti per 188 milioni, destinati a sostegno della capacità produttiva e dell’innovazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore