Carraro India ha debuttato in Borsa a Mumbai

Carraro India ha debuttato in Borsa a Mumbai

Alle 10 del mattino, ora di Mumbai (le 5,30 del mattino in Italia) il suono della campanella ha dato il via alle negoziazioni del titolo Carraro India Limited.

È il debutto alla Borsa indiana della società fondata nel 1997, il primo tassello nel piano di internazionalizzazione del Gruppo Carraro con base a Campodarsego (Padova) impegnato in una strategia “local for local”. Oggi impiega 3.724 persone – di cui 1.724 in Italia – e ha insediamenti produttivi anche in Cina e Argentina.

La presenza

Carraro India ha iniziato la sua attività con la produzione di sistemi di trasmissione nel 1999 e di assali nel 2000, specializzandosi in prodotti e soluzioni di ingegneria complessa per alcuni tra i più importanti costruttori di macchine agricole e movimento terra. Oggi, nell’area di Ranjangaon, sono attivi due stabilimenti di produzione specializzati, rispettivamente, nella produzione di assali e trasmissioni per macchine agricole e movimento terra, e nella produzione di ingranaggi e componenti.

Nella città di Pune opera anche un Centro di Ricerca e Sviluppo, Carraro Technologies India, dedicato alle attività di ricerca e progettazione di nuovi prodotti; stretto resta il coordinamento con la sede italiana, da cui l’India e non solo ricevono coordinamento e supporto. Al 31 marzo 2024 (anno fiscale indiano), le realtà indiane di Carraro contano un totale di 1.664 dipendenti con un fatturato pari a circa 200 milioni di euro, una quota significativa sul totale di circa 850.

I progetti

Nel dettaglio, la capitalizzazione di collocamento della controllata Indiana al collocamento è pari a 450 milioni di euro: l’offerta è del 31,2%. pari a un controvalore lordo di 140 milioni di euro. Il Gruppo Carraro è stato assistito da Rothschild & Co. in qualità di advisor finanziario. «Il capitale raccolto servirà al rafforzamento patrimoniale dell’intero Gruppo e a supportare i futuri progetti e investimenti», sottolinea ancora Enrico Carraro.

Fonte: Il Sole 24 Ore