Casa connessa? Il 58% degli italiani la vorrebbe ancora più smart

Casa connessa? Il 58% degli italiani la vorrebbe ancora più smart

Quando si parla di automazione, il riferimento non è solo all’ambito professionale. Pensiamo alle numerose attività che, oggi, facciamo compiere alla tecnologia invece che eseguire manualmente. Un esempio sono le pulizie domestiche, o almeno parte di queste. Il robottino che spazza (bene) e lava (ancora non benissimo) al posto nostro ci fa risparmiare una certa quantità di tempo che possiamo dedicare ad altro, come a noi stessi. Ma anche le luci che si spengono quando usciamo da un certo raggio d’azione, il termostato che gestisce in autonomia il riscaldamento, per ottimizzare i costi e ridurre gli sprechi. Sono solo alcuni scenari di ciò che possiamo delegare alla tecnologia e che Samsung ha voluto indagare, stilando un “Indice del carico invisibile”.
Di cosa si tratta? Di quell’inquietudine a livello fisico e mentale che precede l’inizio delle faccende domestiche. Un “carico invisibile” appunto che ha importanti conseguenze su come le persone trascorrono il proprio tempo a casa. Partendo da alcuni dati, nella top 3 delle faccende domestiche alle quali gli italiani pensano di più durante la settimana ci sono il cucinare, fare le pulizie e occuparsi degli animali domestici. In Italia, il 58% vorrebbe una casa più connessa e il 60% integra già i propri dispositivi per la smart home, specialmente con l’applicazione mobile. Utilizzando una nuova formula (carico invisibile = Intensità x Tempo x Frequenza), l’indice sviluppato da Samsung consente a un individuo di calcolare il proprio carico invisibile esaminando l’onere fisico delle attività domestiche di cui è responsabile e quello mentale ad esse associato.
Gli italiani, tuttavia, risultano i meno coinvolti nelle faccende domestiche, avendo un atteggiamento più neutrale rispetto a quello dei rispondenti negli altri Paesi coinvolti dallo studio: ci sono infatti compiti che stimolano l’energia e altri che la consumano. Nel primo caso rientrano il prendersi cura degli animali domestici, il ricevere ospiti e intrattenere, ma se si parla di ciò che lascia senza energie la top 3 è costituita da: pulire casa, tenerla in ordine e lavare i piatti. In Italia la cucina è uno dei must e questo lo evidenzia anche la ricerca: gli italiani sono infatti i più propensi a indicare la cottura dei pasti come una priorità, insieme al fare la spesa. Tornando agli altri Paesi europei coinvolti, il 90% degli intervistati è convinto che si potrebbe migliorare l’efficienza dei membri della famiglia e quasi la metà (48%) è disponibile a scoprire le opportunità che la tecnologia mette a disposizione per alleggerire il peso delle faccende domestiche. In Italia questa percentuale sale al 58%.
I dati
Lo studio, che ha coinvolto oltre 6.000 persone in Europa, rivela che, nella media, ciascuno è responsabile di almeno 7 compiti in casa, per un totale che spesso è superiore alle 30 ore settimanali: quasi alla pari di un lavoro a tempo pieno . Questo “carico” ha un risvolto negativo che pesa sulle famiglie europee: oltre la metà degli intervistati (51%) ammette di sentirsi stressata almeno la metà del tempo e 2 su 5 (41%) hanno regolarmente difficoltà a concentrarsi sulle attività del quotidiano. La ricerca identifica le 15 principali faccende domestiche che vengono svolte con una routine regolare, comprese la pulizia della casa, fare la spesa e gestire le bollette. Ogni attività viene classificata in base all’intensità dell’impegno emotivo e fisico che gli europei attribuiscono al relativo svolgimento. La ricerca ha rivelato che, nonostante l’accresciuta disponibilità di tecnologia avanzata per la smart home e di piattaforme come SmartThings per gestire il connected living, gli europei impiegano tanto tempo – a volte troppo – a prepararsi mentalmente più che a svolgere davvero le faccende domestiche.
Non a caso, i cittadini europei passano il 92% del tempo a pensare di cucinare i pasti, anziché a cucinare, il 91% del tempo a pensare alla sicurezza domestica anziché a mettere in pratica misure di prevenzione dei furti e ben l’88% del tempo a pensare di gettare la spazzatura e a fare la differenziata, anziché a farlo. Per l’occasione, Mo Gawdat, che ha collaborato alla stesura dell’indice, ha commentato: “L’Indice del carico invisibile restituisce uno spaccato europeo e aiuta a comprendere il peso che si cela dietro le faccende domestiche quotidiane attraverso un sistema di punteggio indicativo. Per il nostro benessere, è fondamentale il modo in cui trascorriamo il tempo a casa e per questo è importante seguire sane abitudini nella nostra routine. Questo ci aiuta anche a gestire con facilità la nostra to-do-list. In questo senso SmartThings è un valido aiuto, perché permette di rendere automatiche alcune attività domestiche e migliorare così la qualità del nostro tempo libero a casa”.
Ad oggi, più di 300 brand partner di Samsung supportano oltre 3.200 dispositivi connessi. Dando il controllo completo della propria casa e, soprattutto, delle proprie attività domestiche, SmartThings promette di ottimizzare il tempo speso nella cura della casa, lasciare spazio ad altre attività.

Fonte: Il Sole 24 Ore