Caso Almasri, stop lavori Senato fino a martedì: opposizioni chiedono Meloni in Aula

Caso Almasri, stop lavori Senato fino a martedì: opposizioni chiedono Meloni in Aula

L’aula del Senato verrà sospesa fino a martedì: è quanto chiesto dalle opposizioni e deciso dalla conferenza dei capigruppo, dopo le mancate informative dei ministri Nordio e Piantedosi sul rimpatrio del generale libico Almasri e l’inchiesta in cui è coinvolta la premier Giorgia Meloni. «Non andremo avanti con i lavori finché il governo non chiarirà i contorni della vicenda, che non è solo giudiziaria ma essenzialmente politica e molto grave», ha detto il capogruppo del Pd, Francesco Boccia, al termine della riunione e parlando insieme ai colleghi del M5s. Avs e Italia viva. La prossima capigruppo è stata convocata martedì alle 15.

M5s: Ciriani pronto a riferire in Aula,opposizioni dicono no

«C’è stata la disponibilità del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Ciriani, a venirci a riferire in giornata, a dirci il nulla probabilmente. Ma comunque non l’abbiamo colta. E’ del tutto evidente che non è sufficiente una comunicazione dei ministri e non è chiaro come un governo, da un lato possa dire che per rispetto nei confronti della magistratura, non possa far venire Nordio e Piantedosi, e dall’altro il presidente del Consiglio attacchi frontalmente la magistratura nel video di ieri. Non è chiaro come il ministro Ciriani possa venire a dire cose che non possono dire Nordio e Piantedosi, se può leggerlo Ciriani anche gli altri possono farlo». Così il capogruppo del M5s al Senato, Stefano Patuanelli sulla ’protesta’ delle opposizioni sul caso Almasri.

Il vertice a palazzo Chigi

Un vertice di governo si è tenuto in mattinata a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepremier Antonio Tajani e altri ministri. Fonti dell’esecutivo hanno escluso che il tema della riunione fosse il caso Almasri. Potrebbe trattarsi, a quanto si apprende, di una riunione sul dossier immigrazione

L’avviso di garanzia alla premier

E’ stata la stessa premier ad annunciare via social di essere indagata per favoreggiamento e peculato insieme a Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano, per la gestione del caso del comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, arrestato e poi rilasciato e riportato in Libia con aereo di Stato dei servizi. Una notifica arriva dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi «quello del fallimentare processo» contro Matteo Salvini su denuncia di Luigi Li Gotti «molto vicino a Romano Prodi», ha puntualizzato la premier ribadendo, in un messaggio tanto breve quanto duro, che lei non è «ricattabile» e non si lascerà «intimidire» dalla magistratura.

La levata di scudi del centrodestra

Immediata la reazione di tutto il centrodestra che, sul tema giustizia, dai tempi di Silvio Berlusconi parla con una voce sola: si tratta di una “ripicca” per la separazione delle carriere che non fermerà la riforma, come dicono quasi all’unisono Antonio Tajani e Matteo Salvini. E di «giustizia a orologeria» parla proprio la figlia del Cav, Barbara. Si tratta di un’azione che sarà un boomerang, si dicono sicuri nel centrodestra, e che non è affatto «dovuta», il ragionamento che si fa ai piani alti del governo, visto che ci sono tanti esposti nei confronti di ministri che non hanno seguito perché ritenuti manifestamente infondati.

Fonte: Il Sole 24 Ore