Arriva la correzione sugli acconti Irpef per evitare aumenti nei versamenti dei prossimi anticipi di imposta da parte di dipendenti e pensionati. Il ritorno del calcolo con le tre aliquote e non più quattro come prevedevano sia il decreto legislativo sulla nuova Irpef sia le istruzioni al 730/2025 impongono un intervento di cassa di 250 milioni di euro.
Il Governo corre così ai ripari dopo la denuncia della Cgil sul corto circuito creato tra il decreto della delega fiscale che introduceva l’Irpef a tre aliquote solo per il 2024, lasciando invariati gli acconti a quattro aliquote a quattro aliquote per il 2024 e il 2025, e la norma contenuta nell’ultima legge di Bilancio con cui è stata stabilizzata la riforma Irpef sempre a tre aliquote anche dal 2025 in poi. Una distorsione che, se non modificata dal Governo, avrebbe comportato per i contribuenti un anticipo sulle dichiarazioni a debito o una riduzione dei crediti spettanti. Con la necessità di aspettare la dichiarazione da presentare nel 2026 per recuperare le somme versate in eccesso.
Era stato il presidente della commissione Attività produttive della Camera Alberto Gusmeroli, responsabile fisco della Lega ad anticipare che «il Governo interverrà per sistemare con tempestività la questione degli acconti Irpef in modo che vengano effettuati basandosi sul nuovo sistema a tre aliquote, superando il vecchio calcolo dell’acconto a quattro aliquote: nessun contribuente verrà così penalizzato».
Fonte: Il Sole 24 Ore