Scatta il reato di maltrattamenti per il marito che ostacola la moglie nel suo desiderio di lavorare, mettendola nella condizione di dipendere da lui economicamente. La Cassazione, partendo da questo assunto, conferma la condanna a carico del ricorrente per aver sistematicamente messo i bastoni tra le ruote alla moglie, stroncando ogni suo tentativo di non fare solo la madre, mantenuta da lui. Ruoli che, ad avviso della difesa dell’uomo, si era scelta di sua volontà. Una tesi smentita, però, dalle testimonianze di chi aveva visto i blitz del consorte sul posto di lavoro, che la signora era riuscita a trovare, per indurla a tornare a casa.
Tutti atti di violenza suscettibili di creare un pregiudizio economico e uno squilibrio, all’interno delle relazioni familiari, che sono contemplati a livello convenzionale e dal sistema normativo euro-unitario. Se ne occupa la Convenzione di Istambul nello stabilire che nell’espressione «violenza nei confronti delle donne» rientrano tutte le azioni che provocano o sono in grado di provocare sofferenze di «natura fisica, sessuale, psicologica o economica ecc». E di violenza economica parlano le direttive: dalla 2012/29/Ue – secondo la quale i danni di natura economica possono essere provocati nelle «relazioni strette»- fino alla recente direttiva 2024/1385, da attuare entro il 14 giugno 2027, nella quale il legislatore europeo ha fatto espresso riferimento alla possibile rilevanza di forme di controllo economico, nel più ampio quadro delle condotte di violenza domestica.
Le Convenzioni e la violenza economica
In questo contesto si inquadrano le condotte dell’imputato, affermano i giudici, volte a imporre alla moglie «un ruolo casalingo sulla base di una rigorosa e discriminatoria ripartizione di ruoli; a sottrarsi alla gestione domestica e familiare delegando interamente le incombenze alla coniuge, così da non consentirle altra soluzione che quella di abbandonare le proprie ambizioni professionali ed essere da lui mantenuta». Nello specifico alla donna era consentito solo di derogare al ruolo di «angelo del focolare», per curare, del tutto gratis, la contabilità dell’azienda del marito. Nessuna attenuante generica per una «violenza economica» durata venti anni.
Fonte: Il Sole 24 Ore