Serata di gala con polemica. La cerimonia di consegna del Pallone d’Oro diventa un caso: la mancata vittoria di Vinicius Junior, considerato dagli addetti ai lavori e dai bookmakers il favorito della vigilia, ha mandato su tutte le furie il Real Madrid, che ha deciso di disertare la premiazione a Parigi annullando all’ultimo momento il volo charter che sarebbe dovuto partire nel primo pomeriggio. Nessun rappresentante della Casa Blanca è volato in Francia, alla cerimonia che si è svolta al Theatre du Chatelet: da Jude Bellingham, altro grande protagonista dell’annata dei Blancos, fino a Carlo Ancelotti e Florentino Perez, passando per le altre stelle Kylian Mbappé, Daniel Carvajal, Toni Rudiger e Federico Valverde.
Il successo è andato al metronomo del Manchester City e della Spagna Rodri, attualmente infortunato e presentatosi a Parigi nell’inusuale accoppiata smoking e stampelle: nella passata stagione ha ritoccato il suo già ricco palmares aggiungendo un Europeo, una Premier League, un Mondiale per club e una Supercoppa Europea.
Dietro la decisione di assegnare il prestigioso premio al centrocampista originario proprio di Madrid (ma cresciuto calcisticamente nella cantera dell’Atletico) ci sono i nuovi criteri di valutazione, che tengono conto del rendimento individuale, di quello collettivo, del palmares, della classe e del fair play. Una scelta – a votare sono 100 giornalisti, ciascuno in rappresentanza di uno dei primi 100 Paesi del ranking Fifa – che comunque non è andata giù al Real, secondo cui con questi nuovi parametri il vincitore avrebbe dovuto essere Dani Carvajal, a sua volta fermo per un grave infortunio.
La Serie A, intanto, si gode un Lautaro Martinez piazzatosi al settimo posto, frutto dello scudetto conquistato dall’Inter e dalla Copa America vinta con l’Argentina. Fuori dalla top ten Adenola Lookman (14°), punta dell’Atalanta, eroe della finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen, e Hakan Calhanoglu, pilastro dei nerazzurri (20°).
Ex-aequo al ventinovesimo posto per i giocatori della Roma Artem Dovbyk e Mats Hummels, reduci dalle cavalcate con Girona e Borussia Dortmund. Per quanto riguarda gli italiani, da segnalare il trionfo di Ancelotti, come detto non presente a Parigi, nella categoria allenatore dell’anno mentre tra le donne Manuela Giuliano, prima calciatrice azzurra ad entrare nella lista delle 30 finaliste, si piazza 27/a. Il Pallone d’Oro femminile è stato assegnato nuovamente ad Aitana Bonmati del Barcellona.
Fonte: Il Sole 24 Ore