Cent’anni per la Treccani, l’Enciclopedia voluta dall’imprenditore tessile col pallino della cultura

Cent’anni per la Treccani, l’Enciclopedia voluta dall’imprenditore tessile col pallino della cultura

«Per stupire mezz’ora basta un libro di storia, io cercai di imparare la Treccani a memoria». Fabrizio De Andrè fa dire a una sua canzone quello che per gli italiani è stata sino a oggi l’Enciclopedia Italiana, un simbolo di solida e quasi smisurata conoscenza. Le seimila lire degli anni Venti servivano a comprare non solo informazioni ma un oggetto desiderabile e ambito, emblema di uno status sociale e culturale. Collocato in bella mostra nei salotti delle case borghesi, il mobile con i volumi dell’Enciclopedia Italiana diventava un vero e proprio elemento distintivo di una famiglia colta e raffinata, un segno di “onorabilità” intellettuale.

«Superiore alle migliori dell’estero»

«L’Enciclopedia deve riuscire, per il valore degli scritti, per la bellezza delle illustrazioni e per la nobiltà della composizione, superiore alle migliori dell’estero. Deve essere apprezzata per la sua importanza e per la sua bellezza. Deve riuscire opera seria, utile, rappresentativa della cultura italiana, tale da essere desiderata dagli studiosi e dagli amatori del bel libro». Sono le parole con cui, il 18 febbraio 1925, l’imprenditore e mecenate Giovanni Treccani degli Alfieri, portava alla nascita l’Istituto per la pubblicazione della Enciclopedia Italiana. La sua carriera (era nato a Montichiari nel 1877) iniziò nel settore tessile, dove, dopo un periodo di formazione in Germania, acquisì e rinnovò il Cotonificio Valle Ticino, attorno al quale si svilupparono nuove aziende del settore. Treccani si distinse per i suoi contributi all’innovazione tecnologica nel campo dei macchinari tessili e per il suo impegno nella produzione di fibre nazionali. Ma parallelamente alla sua attività industriale, Treccani dedicò ingenti risorse al sostegno di iniziative culturali. Nel 1921, intervenne a supporto dell’Accademia dei Lincei, che versava in condizioni economiche precarie, e nel 1923 acquistò a Parigi la Bibbia di Borso d’Este, un’opera di grande valore storico e artistico, che donò allo Stato italiano.

A braccetto con Giovanni Gentile

La sua visione di una grande enciclopedia nazionale prese forma nel 1924, quando il filosofo Giovanni Gentile gli propose un progetto in tal senso. Treccani, consapevole della lacuna esistente nel panorama culturale italiano, vi si impegnò anima e corpo. Le difficoltà finanziarie incontrate nella realizzazione di tale progetto lo portarono a fondare, nel 1931, la società Treves-Treccani-Tumminelli, in collaborazione con le case editrici Bestetti e Tumminelli e Fratelli Treves. Successivamente, si adoperò per trasformare questa iniziativa temporanea in un’istituzione stabile, ottenendo il sostegno dello Stato nel 1933 con la creazione dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, un ente di rilevanza nazionale che vedeva la partecipazione di importanti istituzioni. Treccani, insieme a Gentile, ricoprì la carica di vicepresidente del nuovo Istituto, presieduto da Guglielmo Marconi, e nel 1954 ne divenne presidente onorario.

Innumerevoli (altre) opere di rilievo

Ma la Treccani non è solo un’opera popolare, ma anche e soprattutto un’enciclopedia di straordinario valore scientifico e culturale, riconosciuta a livello internazionale per la sua completezza, accuratezza e vastità di contenuti. Nel corso del tempo l’Istituto ha ampliato la sua produzione editoriale, affiancando all’Enciclopedia Italiana numerose altre opere di rilievo in diversi ambiti del sapere: dalla filosofia alla biologia, dalla fisica alle scienze sociali, dall’arte medievale al pensiero indiano, fino al «Dizionario biografico degli italiani», un’opera monumentale in continua espansione. Alle pubblicazioni hanno contribuito migliaia di studiosi di fama, tra cui numerosi premi Nobel, come Agostino Gemelli, Enrico Fermi, Luigi Einaudi e Ugo La Malfa, confermando il prestigio e l’autorevolezza dell’Istituto.

L’indipendenza economica

L’Istituto della Enciclopedia Italiana si distingue anche per la sua indipendenza economica, un aspetto fondamentale che garantisce autonomia e libertà nell’attività di promozione e diffusione della cultura. Lo Stato, riconoscendone l’importanza nazionale, lo ha ufficialmente riconosciuto come ente di diritto privato di interesse nazionale e istituzione culturale.

Fonte: Il Sole 24 Ore