Ceramica, rallenta la crisi grazie alla crescita del mercato Usa

Ceramica, rallenta la crisi grazie alla crescita del mercato Usa

Festeggia i 60 anni Confindustria Ceramica e l’assemblea annuale che si è svolta ieri a Sassuolo è stata l’occasione non solo per presentare congiuntura e prospettive ma per ripercorrere e celebrare sei decadi di storia che hanno trasformato le campagne e le famiglie del distretto tra Modena e Reggio Emilia nel polo industriale più competitivo al mondo per produzione e innovazione di piastrelle. Con un’attenzione spasmodica, oggi come nel 1984, a contemperare sviluppo aziendale, benessere sociale e qualità ambientale, perché casa e fabbrica qui da sempre sono un tutt’uno.

La festa per i 60 anni al Teatro Carani

Ed è stato il teatro Carani di Sassuolo, riaperto tre mesi fa dopo dieci anni di chiusura, a ospitare i festeggiamenti e la presenza di un cittadino d’onore come Emanuele Orsini, il nuovo presidente di Confindustria nazionale, nato proprio a Sassuolo, che dopo aver partecipato all’assemblea privata degli industriali ceramici è salito sul palco del Carani e ha parlato di “dialogo, identità, unità”, le tre parole chiave che caratterizzeranno il suo mandato. Le 60 candeline sono state anche l’occasione per la presentazione ufficiale del docufilm “Ceramics of Italy. Un viaggio nella sostenibilità” della regista Esmeralda Calabria, appena premiato a Roma come “Miglior film d’Impresa”, un cortometraggio sul valore delle persone e della comunità familiare dietro al successo globale del Made in Italy ceramico.

Ciarrocchi alla guida di Confindustria Ceramica

E mentre un sassolese Doc per la prima volta scende a Roma per guidare l’industria italiana, sale invece dal Lazio il primo presidente non emiliano-romagnolo di Confindustria Ceramica: Augusto Ciarrocchi, che arriva dal distretto dei sanitari di Civita Castellana, nel Viterbese, eletto ieri alla guida dell’associazione per il prossimo biennio. E prende il testimone di Giovanni Savorani, che ieri – nella sua ultima conferenza stampa dopo sei anni di un mandato funestato da pandemia, guerre, crisi energetica e alluvione – ha fatto il punto sui numeri del settore.

Congiuntura e prospettive dell’industria ceramica italiana

Il 2023 si è chiuso con un giro d’affari di 7,6 miliardi di euro – di cui 6,2 miliardi di sole piastrelle – e con una flessione del 13,1% sull’anno prima, ma l’industria ceramica italiana sta ora rallentando la caduta, grazie al dinamismo del mercato americano, e guarda con più ottimismo all’Europa, tra taglio dei tassi di interesse e nuova governance a Bruxelles.

Nei primi tre mesi 2024 l’export verso gli Stati Uniti è aumentato del 18,5% in volume e del 12,8% in valore e ha mitigato la flessione di vendite in Italia (-7,4%) portando il trend complessivo di fatturato nel primo trimestre dell’anno a -6,7%. Un segno negativo che fa meno paura dei cali a doppia cifra affrontati nel 2023 (vendite -17,8% in mq, fatturato -14,1%, produzione -13,3) dagli imprenditori ceramici. «Gli indicatori decisamente negativi dello scorso anno segnano il rientro dalla fiammata della domanda registrata nel 2022, ma c’è un dato in netta controtendenza che conferma la salute e la capacità competitiva del nostro settore, anche quando i volumi si riducono: gli investimenti», sottolinea Savorani. Gli investimenti sono infatti aumentati anche nel 2023 del 7,4% e hanno toccato i 474 milioni di euro, pari a una quota del 7,7% sul fatturato totale (6,2 miliardi di euro per le piastrelle, di cui 5 miliardi di esportazioni).

Fonte: Il Sole 24 Ore