«Cessare il fuoco ovunque», è già polemica sul 25 aprile

«Cessare il fuoco ovunque», è già polemica sul 25 aprile

Uno slogan. Tanto è bastato, anche quest’anno, per accendere l’ennesima – e sicuramente non ultima – polemica sul 25 aprile. «Cessate il fuoco ovunque» è il messaggio che lancerà l’Anpi di Milano in occasione della Festa della Liberazione alla quale, come da tradizione, partecipa anche la Brigata Ebraica. Ma è proprio da quello spezzone che si sono alzate le prime contestazioni all’associazione dei partigiani, accusata di aver dimenticato gli ostaggi israeliani che da 6 mesi sono nelle mani di Hamas. «Lo slogan resterà così com’è», ha spiegato oggi il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, sottolineando che in quel messaggio c’è la richiesta della fine dei conflitti in ogni parte del mondo, «ovunque» per l’appunto.

Manifestazione per il 25 aprile «attenzionate»

Quel che è certo è che i cortei e le manifestazioni in occasione del 25 aprile di quest’anno (il cui manifesto recita “Viva la Repubblica antifascista”) saranno attenzionate più che mai, vista la crisi mediorientale e, soprattutto, le proteste contro Israele che si moltiplicano di giorno in giorno. Già in passato, infatti, si sono registrati momenti di tensione tra attivisti pro-Palestina e rappresentanti della comunità ebraica, tanto che a Roma da anni gli ebrei organizzano manifestazioni separate rispetto al tradizionale corteo per le strade della città. Non è un caso che, proprio per il prossimo 25 aprile, i movimenti antisionisti si siano dati appuntamento in presidio a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana dal quale tradizionalmente si snoda il corteo per la Liberazione e nel quale la brigata Ebraica si ritrova per ricordare i partigiani ebrei.

Pagliarulo conferma lo slogan

A tenere banco, per il momento, è però lo slogan dell’Anpi di Milano, contro il quale ieri si è schierato Daniele Nahum, consigliere comunale che nelle scorse settimane ha lasciato il Partito Democratico perché contrario con l’uso della parola “genocidio” rispetto alla risposta militare di Israele contro Hamas. «La mia proposta a tutte le forze politiche è fare il 25 aprile sotto le bandiere dello spezzone della Brigata ebraica», ha detto parlando in Sinagoga dove ha ricevuto applausi e standing ovation proprio per aver dissentito apertamente con il suo ex partito. Da parte dell’Anpi è arrivata però la conferma dello slogan, per bocca dello stesso presidente nazionale Pagliarulo, nonostante la richiesta della Brigata ebraica di rimuovere i riferimenti al Medio Oriente. A stretto giro è arrivata la replica degli ebrei di Milano. «Gli accordi tra noi e Anpi erano chiarissimi. “Cessate il fuoco” e “liberazione degli ostaggi” vanno portati avanti insieme», ha evidenziato Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica meneghina. «Cosa sta succedendo nell’Anpi? – si chiede – C’è un problema a ricordare 133 civili ebrei, donne e bambini compresi, che sono in mano a degli stupratori e degli assassini?».

Rischio frattura tra Anpi e comunità ebraica

Quesito, per il momento, rimasto senza risposta al quale però non è difficile prevedere una nuova ridda di polemiche che potrebbero portare all’ennesima frattura tra Anpi e comunità ebraica.

Fonte: Il Sole 24 Ore