Chi nasce a Bolzano ha 14 anni di vita in buona salute in più che in Basilicata

Chi nasce a Bolzano ha 14 anni di vita in buona salute in più che in Basilicata

Chi nasce a Bolzano potrà beneficiare di quasi 14 anni anni in più (13,7 per l’esattezza) di vita in buona salute di chi invece nasce in Basilicata: i bergamaschi in media raggiungono infatti i 66,5 anni di vita senza malattie contro i 52,8 invece dei lucani. Eccola una delle diseguagliuanze sanitarie più evidenti che emerge dall’ultimo rapporto Bes dell’istat che fotografa differenze nella salute difficili da accettare in un Paese dove il Servizio sanitario nazionale dovrebbe garantire lo stesso livello di cure in tutto il Paese. Certo a pesare sono tante variabili a cominciare dagli stili di vita come la sedentarietà e l’alimentazione che influiscono molto sulla salute degli italiani, ma la frattura tra Nord e Sud resta sempre troppo grande. E si vede anche nella speranza di vita visto che a Trento l’attesa media è pari a 84,6 anni, 3,2 anni in più rispetto alla Campania.

I divari tra Nord e Sud sulla speranza di vita in buona salute

Per l’indicatore della speranza di vita in buona salute l’ultima stima dell’Istat relativa al 2023 si attesta a 59,2 anni, un valore più prossimo a quello del 2019 (58,6 anni), cioè a prima del Covid. Ma quello che sottolinea l’Istat è che «si amplia nuovamente il divario territoriale Nord-Sud rispetto al 2022». Il differenziale geografico della vita attesa in buona salute nel 2023 è infatti di circa 4 anni «a svantaggio del Mezzogiorno (56,5 anni), rispetto al Nord (60,6). Così, sebbene i residenti di Trento siano i più longevi d’Italia nel 2023, «coloro che possono aspettarsi di vivere il maggior numero di anni in buona salute sono gli abitanti di Bolzano: 66,5 anni degli 84,1 anni di vita attesa alla nascita, pari a circa l’80% degli anni da vivere, a fronte dei 64,2 anni di Trento (pari al 76% della vita attesa)». Tra le Regioni che combinano elevate speranze di vita alla nascita e vita attesa in buona salute ci sono anche Toscana e Veneto (rispettivamente 62,5 e 62,3 anni in buona salute con 83,8 di vita attesa per entrambe). La Valle d’Aosta, pur presentando livelli di speranza di vita in buona salute tra i più elevati (64) risulta allineata alla media Italia per vita attesa (83,1 anni). All’opposto si collocano quasi tutte le regioni del Mezzogiorno: la Basilicata è la regione con il più basso numero di anni di speranza di vita in buona salute (52,8 anni degli 82,5 da vivere) nel 2023, seguita da Molise (54,9) e Calabria (55,4) rispettivamente con 82,4 e 82,0 anni di speranza di vita. La Campania pur collocandosi ai più bassi livelli di vita media attesa in Italia, presenta un valore pari a 57,1 come anni di vita in buona salute, superata solo dall’Abruzzo (60,6 anni) considerando le regioni del Mezzogiorno. Se si confronta il valore massimo di vita in buona salute e cioè Bolzano con 66,5 anni con il valore più basso quello della Basilicata con 52,8 anni la differenza è di quasi 13,7 anni.

Sulla speranza di vita l’Italia scende al quarto posto in Europa

Secondo le ultime stime provvisorie del 2023 la speranza di vita alla nascita si attesta in Italia a 83,1 anni, con un incremento stimato di circa 6 mesi rispetto al 2022 (era 82,6 anni). Nel 2023 tale indicatore mostra un ulteriore miglioramento, recuperando quasi del tutto la perdita degli anni di vita attesa dovuta alla pandemia (83,2 anni nel 2019). Gli uomini con 81,1 anni di vita media attesa tornano allo stesso livello del 2019, anno in cui si era raggiunto il valore più elevato mai registrato prima, mentre per le donne (85,2 anni) mancano ancora 0,2 anni rispetto al livello massimo del 2019 (era 85,4). Nel contesto europeo il dato più aggiornato disponibile del 2022 consente di comparare la misura del recupero degli anni persi durante la pandemia tra i diversi Paesi Ue. Nel 2019, anno che precede la pandemia, nella graduatoria dei Paesi Ue l’Italia con una speranza di vita alla nascita pari a 83,6 anni si collocava al secondo posto dopo la Spagna (84,0), nel 2022 risulta invece al quarto posto con 82,8 anni, dopo Spagna (83,2), Svezia (83,1) e Lussemburgo (83,0); mentre ai livelli più bassi della graduatoria si conferma anche nel 2022 la Bulgaria (74,2 anni), seguita da Lettonia (74,5) e Romania (75,1).

Ampie differenze anche sulla speranza di vita tra Nord e Sud

A livello regionale, si confermano nel 2023 i ben noti divari con la più elevata vita media attesa alla nascita a Trento, pari a 84,6 anni, 3,2 anni in più rispetto alla Campania (81,4 anni). In particolare tra le regioni del Nord Trento (84,6 anni nel 2023) ha riguadagnato l’anno e mezzo perso (84,3 anni nel 2019) e anche migliorato i livelli di sopravvivenza attesi, attestandosi anche nel 2023 in cima alla graduatoria delle regioni, seguita da Bolzano (84,1). Migliorano rispetto al 2019 anche la Valle d’Aosta (83,1 vs 82,7 anni) e la Lombardia, che raggiunge gli 83,9 anni (erano 83,6), anche in questo caso il livello migliore mai conseguito prima. Tra le regioni del Centro, pur recuperando tutte rispetto al 2022 (circa +0,4 o +0,5 anni), solo Toscana (83,8) e Lazio (83,3) superano anche il valore del 2019. Invece, tra le regioni del Mezzogiorno, solo la Basilicata (82,5) si riallinea al 2019. Molise e Sardegna devono ancora recuperare almeno sei mesi rispetto al dato pre-pandemia: nel 2023 la vita media attesa alla nascita si stima rispettivamente pari a 82,4 anni e 82,5 (era 83,0 anni in entrambe le regioni nel 2019).

Fonte: Il Sole 24 Ore