Cimberio inaugura il primo impianto sostenibile nel settore galvanico
Cimberio Spa, leader mondiale nella produzione di valvole e componentistica in ottone per i settori termoidraulico, climatizzazione, reti di distribuzione gas e acquedottistica, ha inaugurato il nuovo impianto Advanced Galvanic Plating (AGP), un’eccellenza tecnologica e sostenibile nel settore galvanico. All’inaugurazione, avvenuta nella sede a San Maurizio d’Opaglio (Novara), sono intervenuti il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, la vice presidente di Confindustria Lara Ponti e il consigliere regionale Annalisa Beccaria, che hanno sottolineato la sostenibilità del nuovo impianto. Grazie all’adozione di tecnologie avanzate e materiali innovativi, AGP, società del Gruppo Cimberio – del quale fanno parte anche Arnaldo Fuselli Turned Parts e Intellienergy Tech –, è la prima azienda al mondo nel settore idrotermosanitario che elimina l’uso di cromo esavalente, nichel e metalli pesantitossici nei suoi processi, sostituendoli con soluzioni sicure e sostenibili come il cromo trivalente e la lega di Bronzo Bianco T.E.A.® B.
L’amministratore delegato di Cimberio, Roberto Cimberio, ha illustrato nel dettaglio i numeri e i vantaggi del nuovo impianto. Sul fronte della riduzione dell’impatto ambientale, il recupero del 95% dell’acqua utilizzata nei processi, grazie a un sistema a circuito chiuso; la diminuzione del consumo idrico giornaliero da 24mila litri a soli 2.400 litri, senza scarichi in fognatura; la produzione di fanghi e rifiuti relativi all’intero ciclo galvanico notevolmente ridotta rispetto a una analoga produzione in nichel/cromoesavalente; la possibilità di riciclo e reintroduzione sul mercato dei sali metallici contenuti nei fanghi. Per quanto riguarda la conformità normativa e la sicurezza, l’impianto supera i requisiti europei (Liste Positive) e statunitensi (NSF) per materiali a contatto con acqua potabile e adotta stazioni di depiombatura. Infine, sul fronte dell’innovazione tecnologica l’obiettivo è quello di raggiungere l’impatto net zero entro tre anni, attraverso l’utilizzo di energia esclusivamente da fonti rinnovabili e tre brevetti in fase di deposito ne testimoniano l’elevato livello di innovazione.
La scelta di Cimberio di dar vita a un’eccellenza tecnologica e sostenibile nel settore galvanico si inserisce nel contesto di un coraggioso piano di investimenti che guarda al futuro. «Il nostro gruppo, così come tutto il comparto e più in generale la meccanica, non sono esenti da problemi – sottolinea l’ad – ma quello che ho imparato è ciò che mi hanno tramandato mio padre Renzo e mio nonno Giacomo (fondatore della Fortis-Cimberio-Gioira nel 1927 e della Cimberio nel 1957): nel momento della difficoltà bisogna spingere e investire. E nella nostra storia è sempre stato così: quando il mercato era fiacco e debole noi abbiamo investito – aggiunge –. Abbiamo fatto piani molto ambiziosi che ci hanno poi permesso di crescere successivamente. Noi crediamo molto nelle nostre forze, nelle nostre competenze, investiamo molto nei nostri collaboratori e abbiamo la certezza di poter continuare a crescere e quindi è necessario continuare a investire». Cimberio Spa ha, infatti, un piano d’investimenti da 50 milioni di euro: «Abbiamo già effettuato alcune acquisizioni e altre stanno per essere ultimate. Per la costruzione di questo nuovo stabilimento e dell’impianto abbiamo investito 20 milioni di euro e abbiamo scelto di realizzarlo a fianco del nostro stabilimento di assemblaggio in modo da eliminare ogni costo di trasporto e ottimizzare tutto il processo: i materiali vengono spostati dai magazzini alla produzione all’impianto galvanico con dei robot automatici – spiega Roberto Cimberio –. Il piano di investimenti, che sarà completato entro l’anno prossimo, prevede poi la sostituzione di impianti e di macchine che verranno cambiati con nuovi impianti più efficienti e più sostenibili».
L’amministratore delegato di Cimberio sottolinea anche come l’azienda sia stata capace di resistere alla tentazione di delocalizzare e di “scappare”, capace di restare con i propri stabilimenti in Italia anche a costo di sforzi e sacrifici non indifferenti, scegliendo di realizzare il nuovo impianto in casa propria: «noi come Cimberio abbiamo da sempre adottato l’italianità, non solo l’italianità della produzione dei nostri articoli ma anche di tutti i nostri fornitori. La nostra supply chain è, infatti, fatta solo ed esclusivamente da fornitori italiani perché noi crediamo fortemente nel made in Italy e lo dimostriamo utilizzando tutti produttori italiani».
Le scelte di Cimberio si sono dimostrate vincenti sul piano dei risultati economici. Dopo aver registrato nel 2023 un fatturato di 64,83 milioni di euro, «il 2024 lo abbiamo chiuso con una crescita di un +1,5%, modesta ma comunque sempre crescita, mentre il comparto ha avuto una flessione importante, alcune volte anche in doppia cifra. Quindi guardando in prospettiva abbiamo fatto un buon lavoro e ne sono molto soddisfatto» conclude Roberto Cimberio.
Fonte: Il Sole 24 Ore