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Citi cancella i programmi di inclusioni sotto le pressioni di Trump
E venne la volta di Citigroup. Gli annunci di grandi gruppi che cancellano i programmi di tema di diversity e inclusion sono ormai quotidiani. Le pressioni dell’amministrazione Trump stanno portando i loro frutti anche in ragione del fatto che mantenere i programmi DEI porta le aziende ad essere escluse dalle commesse del governo. Se si vuole lavorare, commentano i manager in privato, è necessario fare un passo indietro. Almeno a livello pubblico.
Il caso Citi
Il gruppo bancario americano non manterrà più «obiettivi aspirazionali di rappresentanza», salvo laddove richiesto dalla normativa locale, e abbandonerà le politiche di diversità nei processi di selezione e nei panel di colloqui, secondo una nota interna inviata ai dipendenti dall’amministratrice delegata Jane Fraser e resa nota da Bloomberg News. Inoltre, la divisione “Diversity, Equity and Inclusion and Talent Management” sarà rinominata “Talent Management and Engagement”, ha sottolineato Fraser.
«I recenti cambiamenti nella politica del governo federale degli Stati Uniti, inclusi i nuovi requisiti per tutti i contratti federali, ci impongono di rivedere alcune strategie e programmi globali che abbiamo utilizzato per attrarre e sostenere colleghi provenienti da diversi background», ha dichiarato la ceo nella nota. D’altra parte Citigroup, che gestisce gran parte della rete di pagamenti del governo statunitense a livello nazionale e internazionale, è uno dei principali fornitori di servizi finanziari per l’amministrazione federale ed è quindi soggetta a un attento esame normativo.
Gli obiettivi cancellati
Nel 2022, Fraser aveva fissato l’obiettivo di aumentare al 11,5% la quota di dipendenti neri in ruoli dal vice presidente associato al managing director negli Stati Uniti, a Porto Rico e in Canada. A livello globale, la banca puntava a incrementare la presenza femminile in queste posizioni al 43,5%, rispetto al 40,6% registrato a fine 2021. Target che al momento vengono messi da parte a favore di policy più in linea con la nuova amministrazione Trump. «Sappiamo che i nostri colleghi sono abili nell’adattarsi ai cambiamenti, ma riconosciamo che a volte questi possono risultare difficili» ha scritto Fraser nella nota di giovedì, concludendo: «Tuttavia, ciò che definisce Citi non sta cambiando».
Un trend generalizzato
La svolta di Citigroup si inserisce in un trend più ampio tra le aziende statunitensi, che stanno ridimensionando le iniziative di diversità a seguito delle pressioni politiche e legali. Fra le grandi banche Usa aveva fatto un annuncio in questa direzione già Goldman Sachs solo la scorsa settimana. Società di consulenza come Accenture Plc, Booz Allen Hamilton Holding, Kpmg e Deloitte hanno poi recentemente abbandonato obiettivi simili, citando tutti l’ordine esecutivo di Trump che vieta programmi di diversità per i contraenti federali. Molte grandi imprese per altro avevano già iniziato a rivedere le loro strategie in tema di diversità e inclusione in materia dopo che la Corte Suprema ha annullato l’azione affermativa nelle ammissioni universitarie nel giugno 2023.
Fonte: Il Sole 24 Ore