Città d’arte, mare e capitali estere: 9 milioni di italiani in viaggio nel weekend del 25 aprile
Il maltempo previsto per il Ponte del 25 aprile non sta scoraggiando gli italiani pronti a partire per una mini vacanza di primavera. Anche perché il 1° maggio cade di domenica quest’anno e quindi non sarà possibile organizzare altri mini break. Secondo un’indagine di Federalberghi saranno circa 9 milioni e 298 mila gli italiani in viaggio per il 25 aprile: il 91,7% resterà in Italia, mentre l’8,3% sceglierà una località estera.
Preferite le città d’arte
Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno in Italia saranno le località d’arte (31,0%), il mare (22,6%), la montagna (19,8%). All’estero “vincono” le grandi capitali europee (67,3%) seguite dal mare (16,4%). L’alloggio preferito sarà l’albergo (34,1%); segue la casa di parenti e amici con un 22,5%, i bed & breakfast (15,9%) e le case di proprietà (12,4%). Molto apprezzati anche agli agriturismi con il ritorno alle scampagnate dopo due anni di primavere segnate dal Covid e dalle necessarie misure di restrizione per la pandemia: secondo la Coldiretti saranno trecentomila gli italiani che sceglieranno una delle 25 mila strutture agrituristiche presenti in Italia che è leader mondiale nel turismo rurale.
Giro d’affari da 4 miliardi
Il giro di affari sarà di 4,3 miliardi. «A giudicare dai nostri dati – dice il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – siamo felici di poter constatare che i milioni di italiani partiti per le festività di Pasqua non sono stati un abbaglio. Non è episodica in sostanza la scelta di viaggiare, si torna invece a programmare una vacanza a stretto giro anche in occasione del ponte del 25 aprile, che quest’anno il calendario fa cadere per una fortunata congiuntura nella giornata di lunedì». E aggiunge: «Voglio ricordare che in occasione del ponte pasquale una città come Venezia ha registrato la presenza di 130 mila visitatori al giorno. Con la festa della Liberazione altre città d’arte avranno il loro riscatto. Io credo che ci si debba emozionare di fronte ad una situazione che fino a poco tempo fa, a causa della pandemia, sembrava irraggiungibile».
Allarme rincari
Dal canto suo l’Unione Nazionale Consumatori segnala i rincari: «Già lo scorso mese le tariffe degli alberghi – dice il presidente Massimiliano Dona – sono già salite rispetto allo scorso anno del 9,7%, collocando gli alberghi al secondo posto dei rialzi legati alle vacanze. Capiamo che il caro bollette di luce e gas abbia inciso anche sulle strutture alberghiere, ma se ci si rifà con gli interessi sui clienti andiamo male. Anche perché tutti i prezzi legati alle vacanze sono già aumentati».
Fonte: Il Sole 24 Ore