Clima, Confindustrie europee: decarbonizzazione competitiva

Le confindustrie di Germania (BDI), Italia (Confindustria) e Francia (Medef), riunite a Parigi per il Business Forum Trilaterale, hanno lanciato un forte appello per una «decarbonizzazione competitiva» dell’Europa.

Gli industriali hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di definire una regolamentazione finanziaria adeguata a sostenere la doppia transizione verde e digitale. Le tre organizzazioni, inoltre, hanno indicato le azioni volte a promuovere la sovranità digitale dell’Unione, a partire dalla centralità di iniziative come Gaia-X e l’IPCEI sul cloud, a cui dovrebbero accompagnarsi la definizione un corretto quadro giuridico per l’IA e la promozione delle competenze di produzione e progettazione nei semiconduttori. Infine, alla luce dell’incertezza del contesto internazionale, Confindustria, BDI e Medef, hanno evidenziato la necessità che l’Unione europea tuteli i propri interessi strategici, garantendo contestualmente nuove opportunità di sviluppo attraverso la promozione di accordi bilaterali e multinazionali.

La dichiarazione congiunta

«L’Ue – si legge nella dichiarazione congiunta diffusa al termine della due giorni di riunioni a Parigi con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e i colleghi di Francia e Germania, Geoffroy Roux de Bézieux e Siegfried Russwurm – rappresenta circa l’otto per cento delle emissioni globali di gas serra. Senza un impegno reale da parte delle principali economie globali, la possibilità di produrre un risultato tangibile in termini di mitigazione si riducono, mentre l’esposizione delle nostre aziende alle distorsioni competitive e al rischio di carbon leakage aumenterà».

Mobilitare più risorse per coprire gli investimenti connessi alla decarbonizzazione

«La transizione verde – hanno sottolineato le tre confindustrie – è necessaria e ambiziosa, ma non è priva di sfide per le nostre aziende, soprattutto a breve termine. Un massiccio processo di trasformazione industriale dovrà essere realizzato in soli nove anni e uno sforzo ancora maggiore sarà necessario per l’obiettivo climatico del 2050». E ancora: «Per adattare tutti i settori dell’economia al nuovo e più rigoroso paradigma verde, i costi economici e sociali saranno estremamente elevati. Pertanto – si legge ancora nel documento -, è essenziale mobilitare più risorse di quelle attualmente previste nei bilanci nazionali e dell’Ue per coprire gli investimenti necessari per la decarbonizzazione e per sostenere la transizione sociale».

Bonomi, è momento storico, non perdiamolo

«L’industria italiana, francese e tedesca hanno gli stessi problemi ma anche le stesse opportunità, non possiamo perdere il momento storico»: lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo in conferenza stampa a Parigi al termine del Business Forum con gli omologhi di Francia (Medef) e Germania (BDI), Geoffroy Roux de Bézieux e Sigfried Russwurm. La «parte più importante – ha precisato Bonomi – riguarda chi pagherà la transizione ecologica? Questa è la principale questione europea. Abbiamo la sensazione che i governi dell’Europa non abbiano la possibilità l a forza, di far pagare i cittadini, di parlare in modo chiaro ai cittadini. Ho la sensazione che si farà pagare il costo della transizione alla fiscalità generale, ma se si ricorre a questo, non abbiamo le risorse per la crescita. Questo è la grande questione che si pone oggi».

Fonte: Il Sole 24 Ore