Codacons: estate al mare, una giornata in spiaggia per una famiglia costerà il 12% in più
Quest’anno una giornata al mare verrà a costare in media 97 euro
Considerata la spesa per trasporti (carburante), affitto di 1 ombrellone e 2 lettini, consumazioni (panini, acqua, gelati, caffè), parcheggio, una famiglia spende quest’anno mediamente 97 euro per una giornata al mare, con un aggravio medio del +12% sul 2021. «Dopo gli aumenti delle tariffe praticati negli ultimi due anni dagli stabilimenti balneari e motivati dalle spese di sanificazione e distanziamento in spiaggia imposte dal Covid, è il turno del caro-bollette e dell’inflazione – spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi –. I gestori dei lidi non riescono a sostenere gli aumenti dei costi energetici e il rialzo dei prezzi al dettaglio, e scaricano sui consumatori finali le maggiori spese a loro carico».
Sima: con stop a distanziamento ombrelloni triplicato il numero di rifiuti in spiaggia
Rincari in agguato, dunque, ma non solo. Secondo Sima (Società di medicina ambientale) lo stop al distanziamento degli ombrelloni in spiaggia porterà ad un forte incremento nella produzione di rifiuti lungo le spiagge italiane nel corso dell’estate 2022, con conseguenti danni sul fronte ambientale e un aumento dei costi di smaltimento. «Come sappiamo quella del 2022 sarà la prima estate a pieno regime sui 5000 km di spiagge italiane, che negli ultimi due anni hanno visto più che dimezzata la capacità di accoglienza di bagnanti a causa delle norme in vigore durante il periodo di pandemia – spiega Alessandro Miani, presidente Sima -. A triplicare quest’anno non sarà però solo il numero di ombrelloni disponibili, ma anche la quantità di rifiuti (plastici per l’85% dei casi, circa 8.400 tonnellate) abbandonati lungo i nostri lidi e spiagge libere, che arriveranno a toccare un numero compreso almeno tra 1.565 e 2.350 rifiuti ogni 100 metri lineari, per un totale stimato tra i 78 e i 117 milioni di rifiuti abbandonati in spiaggia. Se dovessimo smaltire solo le 8.400 tonnellate di plastica che saranno lasciate sulle nostre spiagge – continua Miani -, dovremmo spendere più di due milioni di euro, cifra in aumento ma di per sé non stratosferica. Il vero problema, tuttavia, è che la maggior parte di questi rifiuti plastici finirà nei nostri mari e nelle acque interne, arrecando danno all’ambiente e agli ecosistemi, fino a divenire microplastiche in grado di contaminare la nostra catena alimentare».
Turismo: Bocca, spesa stranieri 2021 -50%, nel 2022
I rincari in spiaggia rischiano di avere un effetto negativo sul flusso di turisti che quest’estate potrebbero raggiungere le località di villeggiatura. Se questo scenario si realizzasse, sarebbe un ulteriore colpo a un comparto, quello del turismo, che deve ancora rialzarsi dopo il periodo dell’emergenza Covid. Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, intervenuto a Parma alla 72/a assemblea degli albergatori italiani, ha ricordato che «nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di oltre 22,5 miliardi di euro, con un calo del 50,9% rispetto al 2019. Sottolineo che i dati citati riflettono la media nazionale e che ci sono località e imprese in cui la perdita è molto più consistente. Con l’inizio del nuovo anno, purtroppo, la situazione è ulteriormente peggiorata». Il turismo, ha ricordato Bocca, è stato il primo settore a entrare nella crisi e sarà l’ultimo a uscirne.
Fonte: Il Sole 24 Ore