
Colf e badanti, ecco contributi e scadenze per il 2025
Anno nuovo contributi nuovi. L’Inps ha rivisto i contributi dovuti per colf e badanti nel 2025. Il primo appuntamento è per il versamento da effettuare entro il 10 aprile e relativo ai primi tre mesi di lavoro del 2025 dei collaboratori domestici. C’è quindi tempo per prepararsi e non sbagliare così i pagamenti. Come spiegato dall’Inps a fine gennaio l’Istat ha registrato nel 2024 un aumento dello 0,8% nell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Aumento che ha necessariamente un impatto diretto sul calcolo delle fasce di retribuzione per i lavoratori domestici per l’anno 2025. L’Istituto, Inoltre, ha ricordato ai cittadini interessati che restano in vigore alcune esenzioni già previste come quella che prevede una minore aliquota per l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI). Occorre ricordare per calcolare i contributi dovuti all’Inps dobbiamo moltiplicare il numero delle ore lavorate entro l’ultimo sabato del trimestre per il contributo orario, il quale è fisso solo se l’orario di lavoro supera le 24 ore alla settimana. Nel caso di un impiego di ore inferiore il contributo dovrà essere determinato in relazione alle differenti fasce di retribuzione effettiva. Il tutto senza dimenticare la tredicesima mensilità e il vitto e l’alloggio.
I contributi a tempo indeterminato
I contributi dovuti per tutto l’anno 2025 riguardano sono relativi al contributo orario per i lavoratori domestici a tempo indeterminato e che è riassunto dall’Inps nella tabella riportato in basso in cui sono indicati i contributi comprensivi della quota Cuaf (Cassa Unica Assegni Familiari) o senza e relativi a quattro tipologie differenti di retribuzione oraria effettiva o convenzionale. Come spiega la nota Inps il contributo Cuaf non è dovuto solo nel caso di rapporto fra coniugi (ammesso soltanto se il datore di lavoro coniuge è titolare di indennità di accompagnamento) e tra parenti o affini entro il terzo grado conviventi, se legalmente riconosciuto. Attenzione il valore riportato tra parentesi nella tabella è la quota di contributi dovuti a carico del lavoratore.
I contributi per il tempo determinato
In caso di rapporti di lavoro a tempo determinato il datore di lavoro di colf e badanti si vedrà lievitare di qualche centesimo di euro i contributi dovuti. Ad esempio per una retribuzione oraria effettiva superiore agli 11,54 euro in caso di rapporti lavoro a tempo determinato il contributo con tanto di quota Cuaf è di 2,47 euro contro i 2,30 in caso di lavoro indeterminato e arriva a 2,48 l’ora contro i 2,32 in caso non ci sia la quota Cuaf. Ciò che resta identico sono gli 0,58 centesimi di euro a carico del lavoratore. Per gli importi dovuti in caso di lavoro a tempo si rinvia comunque alla tabella qui riportata.
Le aliquote da applicare
La circolare Inps fissa anche le aliquote convenzionali che devono essere applicate alla retribuzione convenzionale come indicata nelle due tabelle. Per i lavoratori domestici a tempo indeterminato con Cuaf l’aliquota à del 19,9675 che diventa del 20,0875% per qui lavoratori senza Cuaf. Le aliquote aumentano in caso di contratti di lavoro a tempo determinato in virtù anche del contributo addizionale dell’1,40% da cui non si scappa. Così per lavoratori a tempo con Cuaf l’aliquota convenzionale sale al 21,3675% e al 21,4875% senza Cuaf.
Lo sgravio contributivo
Un’importante novità l’ha introdotta per il 2025 l’ultima legge di Bilancio approvata a fine dicembre. A partire dal 2025, infatti, i lavoratori che hanno maturato i requisiti minimi per la pensione anticipata potranno rinunciare all’accredito della quota di contributi a loro carico per l’assicurazione generale obbligatoria. Questa scelta solleva a tutti gli effetti il datore di lavoro dall’obbligo di versare i contributi relativi alla parte a carico del lavoratore. In cambio, la somma che sarebbe stata destinata all’Inps verrà corrisposta direttamente al lavoratore. Questo cambio offre la possibilità di posticipare il pagamento dei contributi previdenziali, facilitando l’accesso alla pensione anticipata flessibile. Per ulteriori dettagli dello sgravio contributivo lo stesso Istituto di previdenza rinvia a una nuova circolare con cui saranno indicate le modalità di presentazione della domanda e le regole di accesso.
Fonte: Il Sole 24 Ore