Collezioni museali e Mondrian record per l’arte del Novecento da Sothey’s
Pur confermando a mala pena la stima, si tratta del nuovo record in asta per l’artista. Come dimostra questo caso e molti altri in seguito, il meccanismo delle garanzie tende ad estrarre il massimo prezzo possibile prima che l’asta abbia inizio, lasciando quindi poco spazio per eventuali gare al rialzo.
Una storicamente importante e monumentale scultura di Henry Moore, ‘Reclining Figure: Festival’ commissionata per il Festival of Britain del 1951, passa di mano probabilmente alla garanzia raggiungendo la stima bassa a 31 milioni di $ solo grazie alle commissioni; sorte simile per un ritratto ad olio ‘Caroline’ di Giacometti del 1962, che sfiora 16 milioni da una stima di 15-20 milioni di $, grazie all’aggiunta delle commissioni dopo un solo rilancio. Ha avuto maggior successo in termini di rilanci un lezioso ritratto in abito rosa di Romana de la Salle dipinto da Tamara de Lempicka nel 1928 che si ferma a 14 milioni di dollari verso la stima alta di 10-15 milioni e secondo prezzo in asta per l’illustratrice dell’Art Deco’. Record per un’altra donna artista con un lavoro astratto di grandi dimensioni di Elaine de Kooning che supera ampiamente la stima alta a 1,1 milioni di $.
Uno dei lotti di maggior successo di questo secondo catalogo proveniva dalla collezione di William S. Paley, già presidente del MoMA di New York, guidata da un Picasso cubista del 1919 ‘Guitare sur une table’ di qualità museale che passa la stima a richiesta di 25 milioni per fermarsi a 37 milioni di dollari, prezzo più che giustificato per la rarità, storicità e provenienza del lavoro. Una veduta di Derain posseduta da Paley non trova, invece, compratori da una stima di 2,5-3,5 milioni di $, ma la collezione realizza comunque in totale 47 milioni di $ (oltre le stime) destinati ad opere di carità.
Fra gli invenduti milionari anche un autoritratto di Egon Schiele, una illustrazione di Norman Rockwell, e un lavoro con tre ballerine di Degas, tutti lotti che partivano dalla stessa stima di 4-6 milioni di $.
Molti lavori sono stati, invece, salvati dalle garanzie o aggiudicati dopo un solo rilancio, raggiungendo le stime basse solo grazie all’aggiunta delle commissioni: oltre tre dei cinque lotti oltre i dieci milioni di dollari (i già citati Mondrian, Moore e Giacometti), subiscono la stessa sorte gli altri cinque fra i primi dieci realizzi con realizzi compresi fra i 9 milioni di un lavoro bretone di Gauguin del 1894 (stima 8-12 milioni) e i 6,2 milioni per un lavoro su carta di Mark Rotko del 1968 (5-7 milioni la stima), oltre ad un olio surrealista di Magritte ‘Sheherazade’ a 8,4 milioni da una stima di 8-12 milioni e un nudo di Picasso del 1960 a 6,7 milioni da una stima di 6-8 milioni.
I risultati misti dei due cataloghi riflettono la qualità dei lavori e la correttezza o meno delle stime in un mercato che, pur distorto dalla garanzie, considera ancora questi fattori prima di procedere all’acquisto. Le aste successive della settimana riguarderanno in gran parte l’arte del secondo Novecento e soprattutto contemporanea, dove gli elementi speculativi ed identitari assumono pesi ben maggiori.
Fonte: Il Sole 24 Ore