colloqui cruciali su Gaza, Iran e Medio Oriente”

colloqui cruciali su Gaza, Iran e Medio Oriente”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, incontrando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sicuramente cercherà di voltare pagina rispetto ai rapporti a volte tesi con la Casa Bianca di Joe Biden. I due leader dovranno affrontare il futuro del cessate il fuoco a Gaza e i modi per contrastare l’Iran. Ma Netanyahu, il primo leader straniero ad essere ospitato da Trump dal giorno del suo insediamento, potrebbe anche subire pressioni da un leader Usa i cui obiettivi politici per il Medio Oriente potrebbero non coincidere sempre con gli interessi di Netanyahu.

Il loro incontro coincide con l’inizio degli sforzi di mediazione tra Israele e Hamas sulla seconda fase cruciale dell’accordo di cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi.

La regione si trova in una fase critica, con la tregua di Gaza fragile, un parallelo accordo di cessate il fuoco Israele-Hezbollah in Libano che si avvicina alla possibile scadenza e preoccupazioni sulle ambizioni nucleari dell’Iran che persistono nonostante il suo indebolimento. Ad aumentare il disagio è il suggerimento di Trump di spostare i cittadini di Gaza nei paesi confinanti come Egitto e Giordania, riecheggiando i desideri dell’estrema destra di Israele e contraddicendo l’impegno di Biden contro lo spostamento di massa dei palestinesi.

Gli stati arabi hanno respinto l’idea. Ma un alto funzionario degli Stati Uniti, quando gli è stato chiesto se Trump facesse sul serio, ha difeso il presidente, dicendo che vede Gaza devastata dalla guerra come un “sito di demolizione”, ritiene che ci vorranno 10-15 anni per ricostruirla e sarebbe disumano costringere le persone a vivere su terreni inabitabili.

Nel suo primo mandato, Trump ha consegnato a Netanyahu una serie di successi, tra cui il trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme e la firma degli Accordi di Abramo, normalizzando le relazioni tra Israele e diversi stati arabi. Rimane un forte sostenitore dell’alleato israeliano, prendendosi il merito di aver aiutato a mediare l’accordo di cessate il fuoco a Gaza tra Israele e i militanti di Hamas nell’enclave palestinese anche prima di tornare in carica, mentre insiste di voler porre fine alle guerre in Medio Oriente.

Fonte: Il Sole 24 Ore