come applicare i principi del gioco al management

come applicare i principi del gioco al management

Vanno bene schemi e criteri ma di tanto in tanto la lettura del contesto (ovvero momento della partita, approccio e condizione dell’avversario, punteggio, condizioni ambientali, proprio stato psico-fisico, ecc.) va aggiornata per decidere a quale velocità tirare la battuta, se ci sono le condizioni per attaccare, se occorre perseguire la strategia del colpo in più oppure se al contrario occorre accorciare lo scambio e così via.

In generale alle persone viene più facile affidarsi allo schema e starci dentro per avere “un pensiero in meno”. Pertanto, la lettura del contesto può davvero divenire determinante nell’economia di una partita.

Pensando al quotidiano, nel dare un feedback a un collega o nel gestire una riunione, leggere lo stato delle variabili rilevanti ci consente di adattare la modalità.

L’intenzione come motore dell’attenzione e della proattività.

Qui si capisce più facilmente se racconto l’esercizio svolto sul campo e che mi ha illuminato in tal senso. Input semplicissimo da parte del maestro: “in qualunque modo arrivi la palla, colpisci sempre col dritto.” In alcuni casi mi arrivava giù sul lato giusto, in altri casi mi sono trovato costretto a “girare intorno alla palla”. Incredibilmente questa mia intenzione sollecitata dall’obiettivo ha, a sua volta, sollecitato la mia attenzione su quanto mi accadeva e sul modo in cui mi arrivava la palla e la mia proattività nell’andare a mettermi sempre nella posizione ideale per colpire di dritto cresceva esponenzialmente. La tanto famigerata proattività, in fondo, è questa cosa qui: chiarezza dell’obiettivo da perseguire che attiva intenzione e attenzione spingendoci a giocare d’anticipo e a prendere un vantaggio sull’altro. Altrimenti si gioca di rimessa con tutte le conseguenze del caso come, ad esempio, finire nella trama del gioco dell’avversario.

Fonte: Il Sole 24 Ore