Come è cambiato Telegram dopo l’arresto di Durov

Come è cambiato Telegram dopo l’arresto di Durov

Dopo l’arresto e il rilascio del co-fondatore di Telegram avvenuto dietro cauzione di 5 milioni di euro, la proprietà si è trovata costretta a gettare acqua sul fuoco per smarcarsi dalle pesanti accuse di non aver rispettato le leggi europee sulla crittografia e sulla cooperazione con le autorità per questioni legate alla sicurezza. Già il 5 settembre l’app aveva silenziosamente introdotto nuove regole sulla moderazione dei contenuti, rimuovendo dal suo sito FAQ la dichiarazione che garantiva la protezione delle chat private dalle richieste di moderazione. La bandiera della ’libertà a tutti i costi’ sventolata da Pavel Durov viene ammainata definitivamente quando, il 6 settembre, sul suo canale Telegram, annuncia nuove regole sulla moderazione dei contenuti e altre migliorie dal punto di vista di privacy e sicurezza. «Mentre il 99,999% degli utenti di Telegram non ha nulla a che fare con la criminalità, lo 0,001% coinvolto in attività illecite offre una cattiva immagine all’intera piattaforma mettendo a rischio gli interessi del nostro quasi miliardo di utenti», scrive lo stesso Durov.

Se qualcuno aveva dei dubbi sulla reale portata delle attività illecite su Telegram, ci ha pensato il New York Times a dissiparli con la pubblicazione di un’inchiesta dal titolo piuttosto eloquente: “How Telegram Became a Playground for Criminals”, ovvero, Come Telegram è diventato un parco giochi per criminali. Nell’analisi emerge che su oltre 3,2 milioni di messaggi Telegram provenienti da 16.000 canali in USA, 1.500 sono gestiti da suprematisti bianchi, più di 20 vendevano armi e in almeno 22 canali venivano vendute MDMA, cocaina, eroina e altre droghe, anche a domicilio. Uno scenario ben diverso dallo 0,001% di attività illecite divulgato da Durov.

Le nuove funzionalità e variazioni a privacy e moderazione

Un cambiamento di rotta repentino e importante, considerando che la piattaforma di messaggistica ha costruito la sua intera reputazione sulla supervisione minima delle interazioni tra utenti. Nello specifico Durov ha annunciato la rimozione della funzionalità People Nearby (Persone Vicine), «utilizzata da meno dello 0,1% degli utenti e che presentava problemi con bot e truffatori»; l’introduzione di Businesses Nearby (Attività Vicine) per sostenere «attività commerciali legittime e verificate»; la disattivazione del caricamento di nuovi contenuti multimediali sulla piattaforma di blogging Telegraph, la nuova piattaforma lanciata da Telegram, la chat ’’segreta’’ considerata la più sicura dal punto, «che sembra essere stata utilizzata impropriamente da attori anonimi» e le modifiche alla moderazione, che si trasforma così «da un ambito di critica ad uno di lode».

IMMAGINE SCREENSHOT

Dopo l’annuncio le prime modifiche annunciate da Durov erano già visibili sulla piattaforma. Alcune sezioni della pagina FAQ di Telegram, infatti, sono state aggiornate per aggiungere i nuovi dettagli della politica di moderazione: “Tutte le app di Telegram hanno il pulsante ’Segnala’ che ti permette di segnalare contenuti illegali ai nostri moderatori”, si legge nella pagina.

Fonte: Il Sole 24 Ore