Come la crisi di Boeing (e i ritardi di Airbus) stanno rallentando la crescita delle compagnie aeree

La crisi di Boeing insieme al rallentamento delle consegne di Airbus stanno diventando ogni giorno che passa un macigno sullo sviluppo delle compagnie aeree consapevoli che questi ritardi non saranno temporanei. Ne è consapevole anche Willie Walsh, il direttore generale della Iata, l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree, secondo cui i ritardi nelle consegne da parte dei costruttori di aerei Airbus e Boeing sono «estremamente frustranti» e « stanno avendo un forte impatto», ha dichiarato Walsh. «Questo problema è destinato a durare anni. Al momento i commenti che raccolgo tra i ceo delle compagnie aeree è che la situazione non sembra peggiorare, quindi sembra aver toccato il fondo o essersi stabilizzata, ma non sta ancora migliorando».

La frustrazione espressa da Walsh è confermata dai numeri uno dei vettori, come il ceo di Lufthansa Carsten Spohr che ha attaccato Boeing per i troppi aerei non consegnati: «A noi oggi mancano 41 aerei a lungo raggio e di ultima generazione che avremmo dovuto già avere in flotta, aerei ordinati ma a causa dei ritardi di Boeing siamo costretti a fare volare velivoli che avremmo dovuto fermare come gli A340-300, gli A340-600 e i 747-400 e invece siamo costretti a far volare». Spohr ha detto che non si sono mai visti ritardi di queste proporzioni come nel caso del 777-X che ha accumulato ben cinque anni di rinvii.

Gli ha fatto eco il ceo di Ryanair, Michael O’Leary che prevede di rivedere al ribasso le stime sul traffico passeggeri per il prossimo anno a causa dei ritardi nella consegna degli aerei da parte di Boeing. «Avremmo dovuto ricevere 20 aerei entro la fine di dicembre. Probabilmente arriveranno a gennaio e febbraio, e va bene così. Li avremo in tempo per la prossima estate. Il problema principale per Ryanair è che avremmo dovuto ricevere altri 30 aerei tra marzo e giugno, e quanti ne avremo? nessuno lo sa» aggiungendo di essere costretto «a ridurre la nostra crescita per il prossimo anno, perché non credo che avremo tutti quei 30 aerei».

In 30 anni di attività, ha detto O’Leary, non ha mai visto vincoli di capacità come quelli attuali: «Vogliamo evitare quello che è successo quest’anno. Avevamo preparato, equipaggiato i 50 aeromobili, e poi ne abbiamo ricevuti solo 30 . L’impatto sui costi è stato pesante», ha aggiunto.

Air France-KLM ha dichiarato di essere stata colpita da problemi ai motori Pratt & Whitney sui suoi ordini di Airbus A220, mentre il neo ceo di easyjet Kenton Jarvis si aspetta 9 aerei da Airbus ma oltre a questo non sa. Joseh Varadi, ceo della compagnia low cost Wizz Air anch’essa duramente colpita dai problemi ai motori CFM montati sugli Airbus A321neo tanto da avere ancora 60 aerei a terra per ispezioni, ha detto di essere «abbastanza fiducioso che… (fino) alla fine del 2025 e 2026 saremo a posto». Airbus sta affrontando alcuni problemi persistenti e specifici della catena di approvvigionamento, per questo «Stiamo lavorando insieme ai fornitori per mitigare l’impatto dell’attuale situazione sui nostri clienti», ha concluso Varadi.

Fonte: Il Sole 24 Ore