Come osservare stelle, corpi celesti e comete con telescopi, smartphone e a occhio nudo

Come osservare stelle, corpi celesti e comete con telescopi, smartphone e a occhio nudo

L’estate è la stagione prediletta da molti amanti delle atmosfere sognanti per guardare il cielo: fa caldo, è piacevole restare fuori fino a tardi e magari ci si trova in qualche località di vacanza, lontana dalle luci delle città, in cui le stelle visibili a occhio nudo sono ancora tantissime.

Ma per quanto sia bello guardare la volta celeste a occhio nudo, usare un telescopio fa una gran differenza perché oltre alle stelle, riesce a dare forma a quei pochi fiocchetti evanescenti che il nostro occhio riesce a cogliere a malapena.

Galassie, ammassi globulari, nebulose e pianeti diventano oggetti visibili, ma la fatica da fare è tanta e serve una buona dose di pratica anche usando strumenti computerizzati che risultano piuttosto costosi. Ma questi tempi bui (scusate il gioco di parole) sono finiti: da qualche mese, infatti, è disponibile il Seestar S50, un telescopio portatile a batteria prodotto da ZWO e completamente robotizzato in grado di mostrare le meraviglie del cielo anche a chi non si è mai cimentato nel campo dell’astronomia.

Per essere più precisi, il Seestar S50 è un astrografo, cioè un dispositivo pensato per scattare foto del cielo e dei corpi celesti. Non dispone di un oculare dove possiamo appoggiare l’occhio per vedere direttamente dove sta puntando, ma invia le foto che scatta alla sua app dedicata per Android o iOS. Il suo primo punto di forza è nella semplicità: tutte le sue operazioni sono automatizzate, basta piazzarlo all’aperto in una zona dove il cielo è abbastanza libero e accenderlo. Lui inizierà a “guardarsi in giro” per orientarsi automaticamente e sarà pronto a mostrarci quello che vogliamo. La app ci mostra il cielo della sera, gli oggetti più interessanti a disposizione (incluse eventuali comete, che sono molto più comuni di quanto non si creda) e l’eventuale modalità di osservazione solare, disponibile solo di giorno e in grado di scattare delle foto alla nostra stella per mostrarne le macchie solari.

Una volta scelto il soggetto (le più spettacolari, di solito, sono le nebulose più grandi), il telescopio si muoverà per inquadrarlo, metterà a fuoco automaticamente e inizierà a scattare foto a lunga esposizione (di notte) che invierà man mano all’app dove vedremo il risultato.

Fonte: Il Sole 24 Ore