Comunità energetiche, consulenza Cei a parrocchie e diocesi. I casi Alba e Treviso
Sono oltre cento le comunità energetiche pronte a partire in Italia, promosse e partecipate da parrocchie, diocesi, fondazioni ecclesiastiche. Modelli diversi: dai progetti costruiti di concerto con il territorio a quelli che fanno perno proprio intorno al mondo diocesano. Tempi e stato d’avanzamento differenti ma un unico obiettivo: offrire una risposta concreta, seppur non esaustiva, alla povertà energetica. Un’idea che prende forma già nel 2015, con l’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, e che vede nella nuova normativa relativa alle comunità energetiche rinnovabili una strada per contribuire al contrasto al cambiamento climatico e abbattere il costo delle bollette per le famiglie in difficoltà economica.
Cei in prima fila
L’attenzione del mondo cattolico su questi temi è alta, già nel 2021, durante 49° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, ha preso vita lo slogan: “Una comunità energetica per ogni parrocchia”, un impegno mai smentito e che si è tradotto, nel 2022, nella nascita di un Tavolo Tecnico istituito presso la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che coinvolge l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, l’Ufficio nazionale per i problemi giuridici, l’Economato e Amministrazione, la Caritas Italiana e il Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani.
«Il tema energetico è strategico sotto diversi punti di vista – commenta Alessandro Caffi, dirigente per la Gestione finanziaria e i Progetti speciali della Cei –, da quello ambientale al politico, fino al sociale, con l’emergenza rappresentata dalla povertà energetica. Le comunità energetica sono uno strumento della transizione in corso che stiamo promuovendo, così come i gruppi d’acquisto collettivi, non solo da parte delle singole parrocchie, ma anche attraverso il supporto di più diocesi insieme. Il tavolo tecnico sulle Cer nasce con il duplice obiettivo di approfondire la normativa e offrire un servizio di orientamento agli enti interessati».
Comunità energetiche, come funziona il supporto Cei
Il servizio di orientamento si propone a parrocchie e diocesi come un supporto operativo, utile per le diverse progettualità che stanno nascendo sul territorio nazionale. «Nei Comuni più piccoli queste iniziative nascono da una dimensione locale, coinvolgendo la comunità – commenta Caffi –, diverso è il caso delle grandi città, dove le diocesi hanno un ruolo più ampio, si lavora anche a modelli che possono essere adattati al territorio. Dal punto di vista economico ogni realtà segue modelli diversi, alcune diocesi procedono con risorse proprie, altre dialogano con istituti bancari. L’analisi attenta della fattibilità tecnica ed economica è una delle priorità indicate dal nostro tavolo».
Le attività legate al servizio di orientamento spaziano dalla consulenza normativa al supporto nella gestione delle diverse progettualità. Positiva la risposta dei territori alle proposte della Cei. Le comunità energetiche diventano espressione di collaborazione e unione anche tra attori presenti sul territorio di natura diversa, dalle parrocchie alle associazioni, passando per enti locali e fondazioni private.
Fonte: Il Sole 24 Ore