Con Alexa e ChatGpt, Ebo X sembra uscito da un film di fantascienza

Con Alexa e ChatGpt, Ebo X sembra uscito da un film di fantascienza

Uno dei personaggi più iconici di Blade Runner è J.F. Sebastian. Il progettista genetico impiegato presso la Tyrell Corporation soffriva della sindrome di Matusalemme e, per trarre il massimo dal poco tempo che aveva a disposizione, si era impegnato a circondarsi di amici ibridi, a metà strada tra giocattoli e umani. Il mondo sognato da Ridley Scott è ancora oggi, a 42 anni di distanza dalla prima uscita del 14 ottobre del 1982, più futuristico di quanto si possa immaginare. Qualcosa si è avverato, altro ancora no (come le auto volanti) ma è sempre affascinante guardare al cinema come precursore di nuove tecnologie, volte anche al consumatore. Ed è il caso di Ebo X Family Companion, un oggetto che non avrebbe per nulla sfigurato in casa di J.F. Sebastian.

Si tratta di un’evoluzione (anche se il termine più corretto sarebbe “rivoluzione”) rispetto all’Ebo precedente, sia nelle forme che nelle funzionalità. Quello che era stato concepito come un piccolo robottino circolare con una fotocamera integrata per controllare gli ambienti domestici, diventa un occhio di sorveglianza con qualità 4K, uno speaker audio con cassa Harman e, soprattutto, uno strumento integrato con Alexa, di fatto un piccolo Echo che ci segue ovunque e che risponde alle classiche domande da fare all’assistente di Amazon. Per chi segue quello che accade tra le mura dei big della tecnologia, Ebo X è ciò che sarebbe dovuto essere Astro, un robotttino con un ampio schermo touch al posto degli occhi che di fatto svolge le stesse funzioni dell’Enabot. Astro esiste ancora anche se si rivolge ad un mercato limitato e ad invito. Peraltro, il suo prezzo non è nemmeno esagerato, 1.599 dollari, ossia quasi 1.500 euro, poco meno della metà del cartellino di Ebo X, fissato a 849 euro. Ma quest’ultimo ha anche un’ulteriore chicca: ChatGpt.

Con il più recente aggiornamento, infatti, basterà chiedere al robot, con un comando vocale, di parlare con il chatbot di OpenAI e questo attiverà la modalità Gpt-4o mini. Una volta impostata nell’app di Ebo la lingua italiana, il Family Companion parlerà nella nostra lingua anche se il produttore avverte che è in inglese che ChatGpt può dare le soddisfazioni maggiori. Cosa cambia rispetto all’integrazione di Alexa? Beh, l’IA può creare una storia su tematiche che suggeriamo noi, riassumere fatti storici del passato o creare ricette con quanto abbiamo in frigo. Detto ciò, non vi è di fatto una sovrapposizione con Alexa ma un completamento, visto che l’assistente di Amazon ha il vantaggio di poter dare informazioni in tempo reale, dal meteo ai risultati sportivi.

Passando alle opzioni di monitoraggio domestico, ci sono due modalità con cui poter sfruttare la grossa telecamera sulla parte superiore del robottino. Una consiste nel telecomandare dall’app Ebo X e farlo camminare dove si vuole. I suoi sensori anti-caduta e anti-collisione lo bloccano quando si trova davanti a delle scale o in procinto di andare contro un muro. Entrambe le precauzioni si disattivano quando si sceglie di far “correre” il dispositivo. L’altra modalità è in realtà un contenitore di altre e sono racchiuse nella voce del menu “sicurezza” dell’app. Si può usare il robot come sveglia, per ricordare l’assunzione di farmaci, per riconoscere il pianto dei bambini, la caduta di persone e come guardiano in nostra assenza. In quest’ultimo caso, l’accessorio sale o scende dalla base di ricarica a intervalli predefiniti per assicurarsi che in casa non ci sia nessuno. Come una telecamera classica, le immagini e i video catturati, sia manualmente che in automatico, vengono salvati su un supporto di memoria già in confezione, da 256 gigabyte. Qualcosa che a J.F. Sebastian sarebbe piaciuto davvero tanto.

Fonte: Il Sole 24 Ore