Confagricoltura: con la direttiva Ue sul ripristino della natura a rischio il 10% dei campi

Confagricoltura: con la direttiva Ue sul ripristino della natura a rischio il 10% dei campi

Il regolamento Ue sul ripristino della natura, così come è stata formulato, avrebbe determinato una riduzione dei terreni agricoli di almeno il 10%. È quanto afferma Confagricoltura in una nota in cui comunica l’apprezzamento per il rigetto da parte della commissione Agricoltura del Parlamento europeo di tale regolamento, che in sostanza obbligherebbe al ripristino di almeno il 20% della superficie terrestre e marina europea entro il 2030 e l’estensione a tutti gli habitat che necessitano di recupero entro il 2050.

«Pur condividendo gli obiettivi di fondo della proposta – ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – la sua approvazione, così come è stata formulata, avrebbe determinato una riduzione, in Ue, dei terreni agricoli di almeno il 10%. Una eventualità che non ci possiamo permettere, proprio in questa fase in cui la sicurezza alimentare è all’ordine del giorno. Ringrazio l’ampia maggioranza di parlamentari europei che, esprimendo ieri voto contrario, ha deciso di accogliere in pieno le nostre richieste, che avevamo anticipato per lettera».

Il risultato raggiunto è importante dal punto di vista politico. «Serve ora – conclude Giansanti – che la Commissione Ambiente Ue, competente per questo dossier, assuma un analogo orientamento di voto il prossimo 15 giugno. Confagricoltura continuerà a sensibilizzare in tal senso i parlamentari italiani».

Anche la commissione Pesca dell’Europarlamento ha approvato un parere con cui respinge la proposta di regolamento. A essere decisivo nella conta dei voti, che ha visto la mozione di rigetto approvata con 15 voti contro 13, è stato il Ppe, elemento importnate anche in vista della decisione plenaria prevista per luglio. «È un passo eccezionale che mostra che il Parlamento non è pronto ad accettare una proposta che aumenta solo i costi e l’insicurezza per agricoltori, pescatori e consumatori. Sosteniamo la biodiversità, ma questa proposta non è adatta allo scopo e dovrebbe essere ritirata a seguito dei voti decisivi in due commissioni parlamentari», ha affermato Siegfried Mureşan, vicepresidente del gruppo Ppe e responsabile delle politiche di bilancio e strutturali.

Fonte: Il Sole 24 Ore