Confcommercio Palermo: «Un bonus per salvare i negozi di abbigliamento»

Confcommercio Palermo: «Un bonus per salvare i negozi di abbigliamento»

Un bonus per incentivare l’acquisto di abbigliamento nei negozi di vicinato. E’ la proposta di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, che ha inviato una lettera al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo: nella missiva Patrizia Di Dio chiede agli esponenti del governo della Regione siciliana un incontro urgente per discutere della situazione del commercio nel capoluogo siciliano ma non solo, ovviamente.

Saldi: un calo del 10 per cento

La considerazione della presidente di Confcommercio Palermo parte dal dato sul calo dei consumi nei primi giorni di saldi in Sicilia che si attesta sul 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ma si spinge poi al dato strutturale: la chiusura dei negozi soprattutto nelle aree centrali della città e una sostanziale, sostiene, desertificazione commerciale.

«Servono misure straordinarie per fronteggiare una straordinaria crisi del commercio, e del settore moda in particolare, confermata dai primi dati dei saldi invernali. Molti negozi rischiano la chiusura e di conseguenza sono a rischio anche tanti posti di lavoro» dice Patrizia Di Dio, che punta sull’incontro urgente con i rappresentanti del governo per analizzare i dati reali del comparto e presentare le proposte concrete di Confcommercio da «attuarsi in tempi rapidi».

Le proposte di Confcommercio Palermo

«La prima proposta – spiega Di Dio – è istituire un bonus’ da utilizzare per gli acquisti di articoli di abbigliamento nei negozi di vicinato. La seconda è sostenere le aziende presenti da anni che hanno avuto maggiori perdite dal 2019 a oggi. Infine sono necessarie agevolazioni a tasso zero sui finanziamenti a cui hanno dovuto far ricorso gli imprenditori in questi ultimi anni. La Regione siciliana ha già previsto analoghe misure in altri campi e certamente non ignorerà le richieste di un settore vitale dell’economia siciliana, delle città e dei centri storici che rischia la perdita di tanti posti di lavoro». I numeri della crisi, sostengono da Confcommercio, sono stati certificati da Unioncamere e dalle principali associazioni di categoria: negli ultimi cinque anni le aziende del settore hanno avuto una significativa perdita di fatturato.

L’analisi delle criticità

I cali a doppia cifra negli acquisti nella prima settimana di saldi avviati il 4 gennaio fanno seguito al calo registrato già a dicembre e che si sommano al segno meno degli anni precedenti, condizionati inevitabilmente anche dalla pandemia. «Il calo dei consumi – dice Patrizia Di Dio – è dovuto al ridotto potere d’acquisto delle famiglie che magari hanno anche modificato le loro priorità. Certamente in Sicilia abbiamo il reddito pro capite più basso d’Italia e a questo bisogna aggiungere l’aumento dei costi delle materie prime, l’aumento delle bollette e un ’sentiment’ diffuso di scarsa fiducia». Per la presidente di Confcommercio Palermo, «bisogna inquadrare il problema da una diversa prospettiva: i negozi di vicinato, anche quelli più piccoli, sono una parte importante del tessuto sociale cittadino, sono quelli che ’illuminano’ le città e che le rendono più sicure dando anche un senso di comunità. Il commercio rappresenta ancora una leva economica decisiva per il nostro territorio e riteniamo che l’allarme, abbondantemente giustificato dai numeri, vada affrontato con tempestività.»

Fonte: Il Sole 24 Ore