Confcommercio: pronti a rinnovare il Ccnl Terziario, i nostri salari già tutti sopra i 9 euro
Il contratto del terziario prevede già trattamenti economici complessivi ben oltre la soglia dei 9 euro, anche per i livelli più bassi (si va dal quarto livello che coinvolge il 41,2% dei lavoratori con la retribuzione oraria di 11,59 euro, fino al settimo livello con l’1,2% dei lavoratori dove è 9,17 euro). È quanto sottolineato, poco fa durante una conferenza stampa a Roma, dalla vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità, Donatella Prampolini, che ha rimarcato la contrarietà al salario minimo per legge, che rischia di danneggiare i contratti collettivi leader e di determinare una perdita di potere d’acquisto dei lavoratori, e dunque un abbassamento dei consumi, incidendo sulla tenuta economica delle imprese.
Rafforzare la contrattazione
Per tutti questi motivi, Confcommercio sostiene il rafforzamento della contrattazione esercitata dalle organizzazioni maggiormente rappresentative e il riconoscimento dell’efficacia erga omnes (la validità generale) dei contratti leader. «C’è anche un tema di misurazione della rappresentatività delle sigle sia sindacali che datoriali. Non abbiamo paura di essere misurati», sottolinea Prampolini. Confcommercio condivide, dunque, il documento del Cnel sottolineando che promuovere maggiormente la contrattazione è «la scelta giusta»; al contrario, un intervento a «gamba tesa» del Legislatore «annienterebbe la contrattazione stessa che in Italia ha sempre funzionato».
Ccnl del Terziario, rinnovo il prima possibile
Parlando poi del Ccnl del Terziario, scaduto dal 2019, Prampolini ha detto: «Vogliamo chiudere il contratto del terziario, distribuzione e servizi. Il nostro auspicio è arrivare alla firma il prima possibile. Non vogliamo concentrarci solo sulla parte economica, vogliamo discutere e rivedere anche alcune parti normative che non sono più in linea con i tempi. Quello che chiediamo è andare discutere quelle parti che non consentono alle aziende di avere elementi di flessibilità e di stagionalità». Il contratto terziario, distribuzione e servizi è quello più applicato in Italia con oltre 2,8 milioni di addetti. È scaduto alla fine del 2019 e, in attesa del rinnovo, a dicembre scorso per la parte economica è stato sottoscritto un accordo ponte con il quale sono stati riconosciuti 350 euro una tantum e, da aprile, 30 euro al mese come acconto sul rinnovo.
Nel turismo e commercio mancano 480 mila addetti
Prampolini ha parlato anche di mercato del lavoro, evidenziando come ormai il mismatch abbia raggiunto numeri elevati. «Noi facciamo fatica a trovare lavoratori – ha detto la vice presidente di Confcommercio -. Nel turismo e nel commercio mancano, rispetto al 2022, circa 480 mila lavoratori. Per oltre il 40% le richieste delle imprese non sono soddisfatte soprattutto per mancanza di competenze. C’è un problema di incrocio di domanda e offerta perché non ha funzionato la seconda gamba del reddito di cittadinanza. Mancano le competenze ma anche le figure professionali base, manca la manodopera».
Fonte: Il Sole 24 Ore