Confindustria: la crescita è lenta, prospettive fiacche

Una crescita lenta nel paese con un Pil che aumenta di poco: nel secondo trimestre 2024 l’industria è ancora debole, con il calo della produzione che prosegue, -0,1%, nonostante il recupero di maggio (è stato di +0,5%) e le prospettive sono fiacche, con la fiducia delle imprese che oscilla sui livelli bassi e l’indice HCOB PMI fermo su valori recessivi a giugno; i servizi hanno frenato, pur rimanendo in crescita. Ci sono buoni segnali per i consumi, grazie anche ad un costo del credito in lento calo e a una fiducia delle famiglie risalita a giugno per il secondo mese di fila. Gli investimenti e l’export tengono, ma non trascinano: le esportazioni di beni sono cresciute ad aprile del +2,1% a prezzi costanti, ma calati nei mercati extra Ue a maggio, -2,3% in valore E ci sono prospettive negative per l’estate, secondo gli ordini manifatturieri esteri in giugno.

Situazione complessa

Sono le indicazioni emerse della nota Congiuntura Flash diffusa dal Centro studi di Confindustria. Una situazione complessa. Pesa anche l’andamento dei tassi: per la Bce i mercati ipotizzano un secondo taglio solo dopo l’estate. Il timido taglio della Bce ancora non si percepisce nei tassi per famiglie e imprese. L’inflazione nell’Eurozona è ancora alta, mentre in Italia è bassa e stabile. Il divario Eurozona-Italia nella dinamica di fondo dei prezzi è salito di un punto: i prezzi core da noi sono scesi sotto la soglia Bce, a 1,9%; nell’Eurozona la core è ferma a 2,9 per cento. Ciò determina un tasso reale più alto nel nostro paese.

Investimenti meglio della media europea

Un focus particolare è dedicato agli investimenti: l’Italia sta andando meglio dell’Europa, il totale degli investimenti ha registrato una buona crescita anche nel primo trimestre 2024, +0,5%, proseguendo l’espansione degli ultimi anni. Ma sono al di sotto della media dell’Eurozona (-1,5%, con +1,2% in Germania ma -0,4% in Francia). Rispetto ai valori pre Covid in Italia sono saliti molto di più complessivamente: +30,7% cumulato dal 4° trimestre 2019, rispetto al +1,8% della Francia e addirittura -3,9 e -2,2 di Germania e Spagna.

Le condizioni per gli investimenti

Ma le prospettive sono incerte: secondo l’indaginRicerca e Sviluppoe della Banca d’Italia le condizioni per investire nel secondo trimestre continuano a migliorare, pur restando negative (-6,5% il saldo per tutti i settori); le imprese vedono una spesa per investimenti in aumento nella seconda metà del 2024 (+17,8% il saldo). Ma gli ordini delle imprese nei beni strumentali si stanno progressivamente riducendo, -20 il saldo a giugno. Segno che la domanda di macchine e apparecchiature è debole, sia dall’interno che dall’estero. Di conseguenza i prossimi trimestri dovrebbero segnare una frenata degli investimenti. Guardando nei dettaglio i settori, nelle costruzioni gli investimenti in abitazioni sono attesi in frenata nel breve termine, viceversa quelli in fabbricati non residenziali dovrebbero proseguire il trend positivo, grazie anche alla spinta del Pnrr.

Per i macchinari il ritardo di Transizione 5.0 sta frenando le decisioni delle imprese: nel primo trimestre gli investimenti sono scesi di -1,5 per cento. Ma a questo stop dovrebbe seguire un nuovo rilancio.

Fonte: Il Sole 24 Ore