Confitarma vara il manifesto per rafforzare l’economia blu
Dieci obiettivi, «concreti, imprescindibili» e soprattutto, secondo gli armatori, «realizzabili». Sono quelli che compongono il “manifesto” di Confitarma, lanciato ieri dal presidente dell’associazione, Mario Zanetti (ceo di Costa Crociere e delegato di Confindustria all’Economia del mare), alla prima assemblea pubblica dopo il suo insediamento (a gennaio) alla guida della confederazione.
All’interno dell’elenco, che rappresenta il pensiero della quasi totalità del mondo italiano dello shipping e spazia dalla necessità di consolidare il registro navale internazionale al ruolo centrale della formazione e degli Its, alcuni temi emergono con particolare evidenza.
Tra questi, la necessità di intervenire sulla tassazione Ets, imposta dall’Ue sulle emissioni delle navi battenti bandiera europea, e quella d’incrementare, a livello italiano, i fondi, attualmente insufficienti, per il sea modal shift, la nuova versione del marebonus, ossia l’incentivo per supportare, rendendolo conveniente, l’utilizzo delle autostrade del mare (cioè l’imbarco dei Tir o dei rimorchi su traghetti, per toglierli dalla strada). In primo piano anche le difficoltà legate transizione ecologica per la decarbonizzazione.
Incentivi insufficienti per le Autostrade del mare
Per quanto riguarda le autostrade del mare, queste, ha ricordato Zanetti «rappresentano una best practice italiana e un fattore di contenimento dell’impatto ambientale»: nel 2023 «hanno trasportato 69 milioni di tonnellate di merci, consentendo di eliminare dalla strada circa 2,6 milioni di Tir, equivalenti a 2,9 milioni di tonnellate di emissioni evitate di CO2». Nel dicembre 2023 è stato attivato il nuovo marebonus.
«Va dato merito al Governo – ha detto Zanetti – di aver creduto in questo strumento»; tuttavia «le risorse stanziate (100,5 milioni di euro in 5 anni) non sono sufficienti. Il nuovo incentivo sea modal shift risulterà molto minore (1 centesimo di euro a unità trasportata) rispetto a quello erogato con il marebonus (pari a circa 8 centesimi di euro a unità trasportata). Altri Paesi europei, che hanno preso a modello il nostro strumento, ci hanno superato in termini di risorse stanziate. In Spagna, ad esempio, gli incentivi saranno fino a 26 volte quelli italiani».
Fonte: Il Sole 24 Ore