Confusione pericolosa a Seul – Il Sole 24 ORE
In attesa del passaggio di consegne fra Biden e Trump, la storia sta accelerando vorticosamente anche in Estremo Oriente. Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, un conservatore salito al potere nel 2022, ha dichiarato la legge marziale, salvo poi annunciare che sarà revocata dopo il voto contrario dell’Assemblea nazionale, affermando che l’opposizione ha reso il Paese vulnerabile alle “forze comuniste” della Corea del Nord, tenendo in ostaggio l’intera nazione. In particolare, ha citato i pesanti tagli a una proposta di bilancio governativa (l’opposizione ha ridotto finanziamenti ritenuti cruciali, in particolare per l’ufficio del presidente, la procura nazionale e la polizia) e diversi casi di impeachment come minacce all’ordine costituzionale del Paese, profilando un annoso e feroce scontro fra politica e giustizia anche nel paese asiatico.
Questa vicenda, che si configura come una regressione dell’ordine liberale, va tuttavia interpretata con chiavi di lettura che tengano conto di molteplici prospettive e dimensioni. La prima è quella politica interna.
«La legge marziale è volta a sradicare le forze filo-nordcoreane e a proteggere l’ordine costituzionale della libertà», ha dichiarato Yoon, ma la decisione ha incontrato una rapida resistenza da parte di figure politiche come Han Dong-Hoon, leader dello stesso partito conservatore, che l’ha definita «sbagliata». Il punto è che il partito di destra di Yoon, il Partito del Potere Popolare (PPP), ha subito una sconfitta schiacciante da parte della sinistra nelle elezioni parlamentari di aprile. Il presidente è entrato pertanto in conflitto con Han Dong-Hoon, aumentando il proprio isolamento.
Il presidente Yoon, ex procuratore capo noto per il suo approccio duro e i numerosi successi in ambito legale su casi di corruzione, ha promesso di «sradicare le forze filo-nordcoreane e proteggere l’ordine democratico costituzionale», senza però fornire dettagli.
La seconda prospettiva è quella dei travagliati rapporti con una Corea del Nord sempre più minacciosa e resa adesso baldanzosa dall’alleanza di ferro siglata fra Vladimir Putin e Kim Jong Un. La politica estera focalizzata principalmente sul miglioramento delle relazioni con la Corea del Nord, condotta dalla precedente amministrazione di sinistra, secondo il presidente Yoon «ha fatto sì che il ruolo di Seul nella comunità globale si restringesse».
Fonte: Il Sole 24 Ore