Consumi, in Italia usate 3 miliardi di capsule caffè all’anno: solo il 6% è compostabile

Su quasi 3 miliardi di capsule di caffè utilizzate ogni anno in Italia, solo il 6% è compostabile a fronte del 22% in alluminio e 72% in plastica. È quanto evidenzia Biorepack, il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile in occasione dell’undicesima edizione di TriestEspresso Expo, la più importante fiera dedicata al mondo del caffè.

Fondamentale smaltire gli scarti in modo corretto

«Al di là del modo in cui ci concediamo il piacere del caffè, è fondamentale che gli scarti del prodotto e gli imballaggi utilizzati per contenerli vengano smaltiti nel modo giusto», ha dichiarato Carmine Pagnozzi, direttore generale di Biorepack. «In caso contrario, milioni di chili di caffè, invece di essere conferiti tra i rifiuti umidi, rischiano di finire nell’indifferenziato e, da lì, in discarica. E ciò impedisce di inviare agli impianti di trattamento grandi quantità di scarti organici da trasformare in prezioso compost, con il quale riportare sostanza organica e fertilità ai nostri terreni agricoli. È quindi importante sostenere gli sforzi in senso circolare delle aziende del comparto».

Alla Fiera del caffè buyer internazionali da 48 paesi

Si conclude oggi l’undicesima edizione di Triestespresso Expo 2024, organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia (attraverso la propria società in house Aries Scarl e in collaborazione con l’Associazione Caffé Trieste e del Comune di Trieste) al Generali Convention Center all’interno del Porto Vecchio di Trieste. È la fiera mondiale dedicata al caffé espresso con buyer internazionali provenienti da 48 paesi. «A Trieste arrivano da tutto il mondo – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti – per una fiera ancora più importante considerato il momento storico e il regolamento contro la deforestazione al quale dedichiamo un dibattito».

Trieste capitale del caffé

«Trieste è considerata la capitale del caffé – ha spiegato Arianna Mingardi, presidente dell’Associazione Caffé Trieste – perché qui si è sviluppata una intera filiera dedicata alla lavorazione del caffé attorno al porto franco nel quale già dal ’700 arrivavano navi cariche di caffé grezzo dall’Africa». Particolare attenzione è stata dedicata quest’anno al regolamento Ue contro la deforestazione che in futuro bloccherà l’import di materie prime agricole dai paesi che non rispettano le norme sulla tutela delle foreste. «Abbiamo chiesto al Governo – ha spiegato ancora la Mingardi – di farsi promotore in Europa di uno slittamento di 12 messi dell’entrata in vigore della normativa che potrebbe bloccare l’afflusso di materie prime mettendo in difficoltà una filiera che a Trieste da lavoro a circa 2mila addetti».

Fonte: Il Sole 24 Ore