Contagi da Covid in Italia: +44% in una settimana, sale l’incidenza e l’occupazione dei posti letto
Crescono ancora i contagi da Covid: nell’ultima settimana quelli ufficiali con tamponi sono stati oltre 30 mila, per l’esattezza 30.777, rispetto ai 21.316 della scorsa settimana (+44%). L’incidenza sale a 52 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 36 della scorsa settimana. Sale anche l’occupazione dei letti in area medica: dal 3 al 3,8% con un totale di 2.378 ricoverati in questi reparti. Salgono lievemente anche le terapie intensive (0,9% rispetto allo 0,6% della precedente rilevazione) con 76 persone.
Cruciale proteggere i più fragili
«In considerazione della situazione epidemiologica» si legge nel documento realizzato dall’istituto superiore di Sanità si suggerisce di «rafforzare le misure di protezione e prevenzione, come la vaccinazione ai fragili». Più nel dettaglio Il report mostra che si è registrata un’incidenza dei casi diagnosticati e segnalati pari a 52 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (erano 36 casi per 100.000 abitanti e 25 la settimana ancora precedente).L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Veneto (69 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Molise (8 casi per 100.000 abitanti). La fascia di età che egistra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia over 90, in aumento rispetto alla settimana precedente.
Lieve aumento dei morti Covid in Italia
Nell’ultima settimana (7-13 settembre) si registrano 99 decessi, in aumento del 5% circa rispetto ai 94 del periodo 31 agosto-6 settembre. Per quanto riguarda i contagi l’incidenza è in aumento anche in tutte le altre fasce d’età, con l’età mediana alla diagnosi che è di 57 anni, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti. L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 5 settembre 2023 è pari a 1,20 (1,13 – 1,27), in leggero aumento rispetto alla settimana precedente e ancora sopra la soglia epidemica, Infine la percentuale di infezioni riportate in soggetti con almeno un’infezione pregressa (reinfezioni) è stabile intorno al 39%.
Fonte: Il Sole 24 Ore