
Contaminazioni Nord-Sud: prima tappa Murano con i vetri di Seguso e Vetrella
Anche tra imprese storiche è possibile fare innovazione attraverso esperienze di contaminazione. E’ questo il senso della iniziativa dell’associazione “I Centenari” che oggi riunisce in Italia 40 associati mentre altre 38 imprese sono in lista di attesa. Si parte da Venezia, dalla storica sede dell’azienda vetraria Seguso Vetri d’Arte, uno dei nomi di maggiore prestigio nel segmento dell’arte artigianale di lusso italiano: il 14 marzo sull’isola di Murano si terrà il primo evento conviviale dell’Associazione dedicato alle “Contaminazioni” con l’incontro dell’arte della veneta Seguso (dal 1397) con quella della napoletana Ventrella Gioielli (1850), a sua volta uno dei marchi più prestigiosi e apprezzati nel design d’interni e non solo.
Nel corso della giornata daranno vita ad una nuova ed esclusiva collezione nata dalla fusione dei saperi di entrambi i marchi: una capsule collection, ovvero una reinterpretazione dell’antica arte orafa napoletana attraverso le mani degli storici vetrai di Murano, legata alle tradizioni culturali delle due città. Le fornaci di Murano sforneranno così corni, maschere di pulcinella e altri simboli della napoletanità, tutto in vetro.
Cilento: «Testimoni di passione e imprenditorialità»
«Iniziare le celebrazioni per i 25 anni dei Centenari da Murano – commenta il presidente Ugo Cilento – è una scelta che evoca senz’altro i valori di passione e produttività che condividono tutti i nostri associati, a partire dai due che saranno protagonisti della prima tappa. Molti altri ne seguiranno, e sono certo che ad ogni nuovo evento potremo dire di aver contribuito a scrivere un’altra pagina della storia della cultura del vero Made in Italy».
Seguso Vetri d’arte, e le collaborazioni con i designer
Da decenni, Seguso Vetri d’Arte rappresenta il meglio dell’artigianato e della creatività nel mondo dell’arte vetraria, guadagnandosi una reputazione di livello mondiale. L’Azienda ha conquistato il premio Compasso D’Oro nel 1954 per la realizzazione del “Vaso Blu Rubino” . Le sue opere sono ammirate e collezionate in tutto il mondo, esposte nei più prestigiosi musei e dimore di lusso, come numerose sono le collaborazioni con architetti di fama mondiale realizzate nel corso degli anni, che hanno creato opere di illuminazione e decorazione corrispondenti all’estetica e alla visione distintiva di ciascuno di questi designer.
Ventrella, cinque generazioni di gioiellieri
L’avventura del fondatore Giuseppe Ventrella, inizia a Napoli nel 1850 nello storico palazzo San Teodoro, dove impara l’arte orafa e contemporaneamente coltiva una particolare inclinazione imprenditoriale che lo porterà a conquistare ben presto l’intera città con le sue produzioni raffinate ed esclusive. Ed è proprio nello splendid+o scenario della Riviera di Chiaia che Giuseppe dà vita all’azienda Ventrella Gioiellieri, dove, nello stesso luogo in cui prendono vita le sue splendide creature, riceve clienti facoltosi e amanti del bello, in un ambiente suggestivo e di forte coinvolgimento del cliente attraverso esperienze dirette nel laboratorio di produzione che diventa un vero e proprio showroom. Nel 1873 decide di affidare le sorti dell’azienda ai figli Achille ed Oreste che proseguono l’attività del padre sempre nel segno di un’artigianalità tipicamente partenopea. Successivamente sono Davide e Renato, figli d’arte, rispettivamente di Achille e Oreste, a continuare l’attività dei loro predecessori. Mentre Renato, dalla spiccata personalità e sensibilità artistica, resta a Napoli con Maria, sorella di Davide, per dirigere il laboratorio e la gioielleria, Davide si sposta a Roma dove si distingue per la nomina a Presidente della Confederazione Italiana degli Orafi, e diventa, grazie alle relazioni internazionali instaurate, ambasciatore dell’azienda di famiglia. Oggi è Paolo Ventrella insieme ai nipoti, Filippo e Federica Bronzi , e al figlio Davide, quinta generazione a proseguire l’attività tramandata di generazione in generazione.
Fonte: Il Sole 24 Ore