Conti pubblici, deficit (3,4%) e debito (135,3%) migliori del previsto. Resta l’incognita Pil

Conti pubblici, deficit (3,4%) e debito (135,3%) migliori del previsto. Resta l’incognita Pil

Nei conti italiani si riaffaccia il saldo primario, cioè la differenza positiva fra entrate e spese delle amministrazioni pubbliche, per la prima volta da quando il Covid si è affacciato sulla scena. Ed è sensibilmente migliore di quanto previsto a ottobre nel Piano di bilancio strutturale.

I numeri

Le cifre diffuse dall’Istat indicano che il 2024 si è chiuso con un avanzo al netto degli interessi dello 0,4% del Pil, cioè poco meno di 9 miliardi di euro, contro il più timido 0,1% (2,2 miliardi) scritto nel programma ufficiale di finanza pubblica. Migliorano, di conseguenza, anche i saldi centrali della finanza pubblica italiana, nella direzione che si era cominciata a intravedere qualche settimane fa con i dati di Bankitalia: il deficit è sceso al 3,4% del Pil, contro il 3,8% previsto dal Governo a ottobre, e anche il debito arriva al 135,3% invece del 135,8% scritto nel Piano.

La spinta delle entrate

I conti, insomma, migliorano nonostante la crescita del Pil, come previsto, si sia fermata allo 0,7%, cioè tre decimali sotto l’obiettivo dell’1% indicato dal Governo. Merito prima di tutto delle entrate fiscali, che per tutto il 2024 hanno continuato a correre insieme all’occupazione che solo ora comincia ad avvertire le conseguenze di una crescita stentata. Anche sul lato delle uscite qualche voce, a partire dalle nuove misure introdotte a sostegno della povertà in sostituzione del reddito di cittadinanza, mostra una dinamica inferiore alle attese.

L’incognita del 2025

L’insieme di questi dati offre un’entrata un po’ più morbida nel 2025, che però deve affrontare le incognite legate a una crescita che secondo tutti gli osservatori appare destinata a fermarsi sensibilmente sotto il +1,2% messo a preventivo dal programma ufficiale di finanza pubblica. Lo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti pochi giorni fa ha riconosciuto che “quel che accadrà alla crescita in Italia e in Europa è un grosso punto interrogativo”. E si comincerà a vedere presto, a partire dall’aggiornamento dei conti di aprile, quali potranno essere le conseguenze su deficit e debito e sui tempi di uscita dalla procedura per deficit eccessivo.

Fonte: Il Sole 24 Ore