Contratti a termine, prorogate al 31 dicembre le intese individuali
È in arrivo una proroga dal 30 aprile al 31 dicembre 2024 della scadenza per la stipula degli accordi individuali tra le parti per i rinnovi e le proroghe oltre i 12 mesi dei contratti a termine. Lo prevede l’emendamento al Milleproroghe che ha come prima firmataria Tiziana Nisini (Lega), che interviene sulla disciplina del contratto a tempo determinato modificata lo scorso anno dal cosiddetto decreto Lavoro (Dl 48/2023), che superando le rigide causali stabilite dalla legge con il decreto Dignità, ha affidato alla contrattazione collettiva l’individuazione dei casi in cui sono ammesse le proroghe oltre i 12 mesi e i rinnovi.
Lo stesso decreto lavoro nei casi in cui i contratti collettivi applicati nelle aziende non abbiano ancora individuato delle causali, consente alle intese individuali stipulate tra il datore di lavoro e il lavoratore la possibilità di identificare le specifiche «esigenze tecniche organizzative e produttive» che rendono necessaria la proroga o il rinnovo fino al 30 aprile.
Nisini: veniamo incontro a una richiesta che arriva dalle associazioni datoriali
«Con questa proroga – spiega Nisini – veniamo incontro ad una richiesta che arriva dalle associazioni datoriali, perché in presenza di numerosi contratti collettivi in fase di rinnovo molte imprese rischiano di non poter rinnovare o prorogare i contratti a termine oltre 12 mesi, con un impatto negativo sui programmi di sviluppo».
Possibile per le parti di stipulare contratti a tempo determinato acausali
Resta la possibilità per le parti di stipulare contratti a tempo determinato acausali, ovvero senza l’indicazione di specifiche motivazioni, con durata entro i 12 mesi. «Questa proroga è attesa – spiega il professor Arturo Maresca (Diritto del lavoro all’Università La Sapienza di Roma) – perché il legislatore aveva voluto stabilire la scadenza del 30 aprile affidando alle parti la possibilità di individuare i presupposti del contratto individuale, immaginando che si potesse sviluppare nel frattempo una contrattazione collettiva in grado di fissare i casi nei quali ammettere proroghe oltre i 12 mesi e rinnovi. Ma questa contrattazione collettiva in così poco tempo non si è sviluppata in modo diffuso. In questo lasso di tempo anche la contrattazione individuale è stata poco attivata, anche perché le specifiche esigenze richiamavano a livello lessicale i fantasmi di un passato caratterizzato dal contenzioso».
Fonte: Il Sole 24 Ore