
Contratto sospeso fino a 300 giorni per l’autonomo malato oncologico
Parlamento al lavoro per accrescere le tutele dei lavoratori, sia dipendenti che autonomi, che siano malati oncologici oncologici. Per i lavoratori autonomi, in particolare «abbiamo pensato di raddoppiare, cioè di portare da 150 a 300 giorni, i termini già previsti dalla legge 81 del 2017 (Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato, ndr) che parlano di una sospensione del rapporto di lavoro autonomo verso un committente». A dirlo è il deputato Andrea Giaccone (Lega), relatore delle nuove disposizioni “concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche”, appena approvate in prima lettura dalla Camera e ora all’attenzione delle Camere.
Fino a 24 mesi di congedo per i dipendenti
Il cuore della riforma, che fonde insieme un pacchetto di 5 diverse proposte di legge, è l’introduzione nel nostro ordinamento di un congedo speciale fino a 24 mesi – continuativi o frazionati – in favore dei dipendenti pubblici e privati affetti da malattie oncologiche nonchè da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportano un grado di invalidità pari o superiore al 74%. Previsto anche, in aggiunta alle tutele previste dalla normativa vigente, la possibilità di usufruire di ulteriori 10 ore annue di permesso per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche e cure mediche frequenti, sempre per i lavoratori pubblici e privati affetti da malattia oncologica in fase attiva o in follow-up precoce o da malattie invalidanti o croniche.
Nel 2024 390mila casi oncologici
Al momento, in Italia, sono circa 4 milioni le persone che convivono con una malattia oncologica, invalidante o cronica. «Per il 2024, l’incidenza dei nuovi casi di malattia oncologica era stimata in circa 390mila casi», sottolinea Giaccone: «È chiaro che non possiamo pensare che tutte queste persone siano in età lavorativa, ma sicuramente parliamo di una platea tra i malati oncologici lavoratori, e i pazienti affetti da malattie invalidanti croniche o rare che va sulle cinque cifre, cioè parliamo nell’ordine di centinaia di migliaia di persone».
La nuova normativa potrebbe essere in vigore già all’inizio del prossimo ano: «Il testo approvato a Montecitorio prevede il 1° gennaio 2026, quindi l’auspicio è che l’iter si concluda direttamente al Senato», in modo da rispettare tale previsione, conclude Giaccone.
Fonte: Il Sole 24 Ore