Contributi anche per le auto aziendali
Rivoluzione incentivi auto: il nuovo decreto agevola anche le auto aziendali e quelle dei professionisti. Il precedente Dpcm del 6 aprile 2022, invece, consentiva l’accesso ai contributi solo per le autovetture delle persone fisiche e dei noleggiatori. In sostanza, erano fuori le società (diverse dai noleggiatori), le ditte individuali e i professionisti. Per le persone fisiche, l’agevolazione era fruibile soltanto in qualità di privati.
Con i nuovi incentivi, invece, le persone fisiche che svolgono attività di impresa, arte e professione, nonché le società di capitali, con l’esclusione delle concessionarie, possono accedere ai contributi relativamente alle autovetture nuove di fabbrica (immatricolate in Italia come veicoli di categoria M1), omologate in una classe non inferiore a Euro 6 e con emissioni di CO2 fino a 20 g/km e prezzo massimo 35mila euro (se le emissioni sono 0-20 g/km) o 45mila euro (con emissioni 21-60 g/km), oltre all’Iva.
Pertanto, optando per vetture che si collocano nella fascia di emissioni più bassa e dunque di fatto rivolgendosi alle auto elettriche e alle poche ibride plug-in con questi requisiti (vedi alcune auto Toyota) si può ottenere un contributo base di 6mila euro, mentre indirizzandosi alle ibride plug-in nella fascia 21-60 g/km, il contributo previsto è di 4mila euro. Importi più alti se si rottama.
Inoltre, in tema di veicoli commerciali, alle piccole e medie imprese esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi che acquistano, anche in leasing, e immatricolano in Italia, veicoli nuovi di categoria N1 e N2, è riconosciuto un contributo differenziato in base alla massa totale a terra e all’alimentazione del veicolo, in alcuni casi con necessità di rottamazione obbligatoria. Le imprese beneficiarie dovranno dichiarare di essere una Pmi ai sensi della normativa comunitaria vigente, nonché di essere in possesso della licenza per lo svolgimento dell’attività di trasporto di cose in conto proprio (con veicoli avente massa totale a terra superiore a 6t) o l’iscrizione all’Albo nazionale degli autotrasportatori e al Ren.
Fonte: Il Sole 24 Ore