CoopCulture rilancia la cultura come leva di rigenerazione dei territori

La cultura come leva di rigenerazione economica e sociale dei territori, dei centri medio-piccoli e delle periferie. Per il 2025 CoopCulture vuole investire su questo approccio mettendo a frutto alcune esperienze già in corso. «Ci stiamo già lavorando. E’ importante innovare non solo con prodotti e prototipi ma anche attraverso i modelli di gestione di gestione dei servizi» spiega Adriano Rizzi, presidente di CoopCulture, la società cooperativa (900 soci) che nel 2023 ha registrato il fatturato più alto della sua storia. «Vogliamo declinare la nostra attività verso nuovi modelli: al di là dei grandi attrattori turistici come le grandi città – dove chiaramente resteremo presenti – vogliamo guardare alle realtà medio piccole: partendo dai territori, vogliamo mettere assieme coinvolgendo più e meglio le comunità in senso allargato e gli enti locali per co-progettare e portare avanti attività culturali, dai piccoli musei alle biblioteche, che possano rivitalizzare i luoghi e rigenerare i territori dal punto di vista economico, sociale e culturale». Un approccio che guarda alla collaborazione con altri protagonisti del mondo cooperativo nei settori dell’housing, dell’educazione, dell’inserimento lavorativo.

Uno degli strumenti per realizzare questo che Rizzi definisce «sistema integrato di servizi alla cultura» sarà il Partenariato Speciale Pubblico Privato, previsto dal Codice degli Appalti.

Le esperienze precedenti da Palermo a Roma

CoopCulture ha maturato esperienze di rigenerazione in diverse realtà locali. Lo scorso dicembre Palazzo Bonocore è stato aperto al pubblico e affidato dalla Diocesi di Palermo a CoopCulture attraverso un avviso pubblico. L’intento è parlare al cittadino, raccontare la comunità e recuperne la memoria, utilizzare il patrimonio culturale come strumento e stimolo alla cittadinanza attiva. E ancora Casale dei Cedrati a Roma, trasformato in uno spazio contemporaneo per recuperare la bellezza attraverso un’azione partecipata e grazie a un bando pubblico promosso dalla Sovrintendenza Capitolina e vinto dalla Società consortile Casale dei Cedrati (Coopculture e Linea d’Arte). Nell’antico casale ci sono oggi una libreria, una caffetteria, uno spazio espositivo ed uno spazio lettura e sala incontri. Infine, le comunità sono coinvolte direttamente con Bibliobus, un mezzo attrezzato con libri e connessione wifi, nato con l’obiettivo portare il servizio bibliotecario nelle aree urbane meno servite dalle sedi delle Biblioteche Civiche Torinesi, caratterizzate spesso da un elevato tasso di abbandono scolastico e da situazioni di disagio sociale.

Nel 2024 fatturato oltre gli 80 milioni

Secondo il presidente di CoopCulture quest’anno il fatturato «dovrebbe superare gli 80 milioni di euro», risultato in calo rispetto ai 92 milioni del 2023 (+15,9% rispetto al 2022 e un utile di circa 4,49 milioni, in crescita del 60%), un anno però «eccezionale», sottolinea il dirigente, attribuendo l’exploit a due fattori:

1) la conferma di importanti contratti come quello con i Musei Civici di Venezia

Fonte: Il Sole 24 Ore