Corneliani cresce grazie al retail. «Fedeli alla nostra fascia di mercato»
«Abbiamo chiuso il 2024 in sostanziale stabilità sui 75 milioni del 2023, con le attività retail in crescita sia nel canale fisico sia digitale. Il wholesale è l’altra faccia della medaglia: i nostri clienti che hanno agito con grande cautela. I segnali che stanno arrivando dalle campagne vendite pre fall sono però incoraggianti: siamo rimasti fedeli alla nostra fascia di mercato, mantenendo sempre un rapporto qualità prezzo corretto. E questo sta dando i suoi frutti». Giorgio Brandazza, amministratore delegato di Corneliani, azienda mantovana di abbigliamento maschile di fascia alta, è soddisfatto: salvata dalla crisi con un finanziamento pubblico-privato e, dal 2021, partecipata dal Investcorp al 51% e Invitalia al 49%, l’azienda ha tenuto anche nell’anno più complesso che la moda abbia avuto di recente. Rimane all’orizzonte, ma con tempi diversi, il target dei 100 milioni di euro di ricavi: «Puntiamo a tornare a crescere, quello passato è stato un anno di consolidamento nella digitalizzazione, di sviluppo della struttura e dei processi», spiega.
Corneliani, che a Milano Moda Uomo ha presentato la collezione invernale il cui concept “Getting closer” interpreta lo stile di un uomo cosmopolita e contemporaneo, esporta circa il 90% dei ricavi e il merito della tenuta arriva proprio dalle performance registrate oltre confine: «Stiamo registrando segnali positivi sia dagli Stati Uniti, dove sono andate bene le vendite nei negoz indipendenti e sono attivati input incoraggianti dai department store, e anche in Cina. Nella Repubblica Popolare siamo partiti con prudenza ma stiamo guadagnando posizioni, abbiamo un ottimo rapporto con il nostro partner locale, ma apriremo anche dei negozi diretti: a marzo è prevista un’opening a Shanghai, ma stiamo cercando un’altra location di qualità». Secondo Brandazza, in Cina il brand sta avendo successo per «il posizionamento smart, il dna italiano, il carattere elegante e il valido rapporto qualità prezzo».
Corneliani punta anche sul Medio Oriente: «Gli Emirati sono una destinazione turisticamente gettonata – dice il ceo – e un mercato con molti nuovi residenti. Abbiamo portato a termine operazioni di rinnovamento in Qatar e Bahrein e siamo in attesa della prima apertura in Arabia Saudita. Vorremmo aprire dei monomarca negli Emirati, a Dubai e Abu Dhabi, un passo che speriamo di fare quest’anno». C’è poi l’India: «Abbiamo rinnovato la nostra presenza a New Delhi con un partner e stiamo cercando a Mumbai. Nel frattempo abbiamo un progetto con Galerie Lafayette che ha una joint venture con il gruppo Birla».
Fonte: Il Sole 24 Ore