Corre il virus, tasso di ospedalizzazione 7 volte più alto per i no vax

Corre il virus, tasso di ospedalizzazione 7 volte più alto per i no vax

Il nuovo coronavirus rialza la testa anche in Italia. L’intensità della quarta ondata è però inferiore alla maggior parte dei Paesi europei, grazie all’elevato scudo vaccinale del Paese: siamo all’83,5% di over 12 immunizzati. Dall’ultimo report sull’epidemia dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, emerge che l’incidenza è in aumento «in tutte le fasce di età», ma «in particolare nella popolazione 0-19 anni». Stabile a 42 anni l’età mediana di chi ha contratto l’infezione negli ultimi 14 giorni.

Nei reparti ordinari ricoveri no-vax sette volte di più

Il report Iss rivela che negli ultimi 30 giorni tra gli over 80 il tasso di ospedalizzazione è sette volte più alto per i non vaccinati rispetto a chi ha effettuato il ciclo completo (154,5 contro 23,4 ricoveri per 100mila abitanti). Analizzando per gli over 80 il numero dei ricoveri in terapia intensiva si osserva che quello dei non vaccinati è circa sette volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo (6,6 contro 1 per 100mila abitanti), mentre il tasso di decesso è circa dieci volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (73,7 contro 7,35 per 100mila abitanti). Ma i ricoveri nei reparti ordinari sono circa sette volte di più per i non vaccinati rispetto ai vaccinati anche se si considera tutta la popolazione over 12 (31 contro 4,7 per 100mila abitanti).

Speranza: accelerare con i richiami

Quanto alle nuove inoculazioni, «in una fase di recrudescenza del virus come quella a cui stiamo assistendo a livello europeo in questo momento, è giusto accelerare sulla somministrazione dei richiami. Ieri (venerdì, ndr) sono state superate le 2 milioni di terze dosi somministrate», ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, mentre andava in scena, in diverse città, l’ennesimo sabato di proteste contro il green pass, da Trieste a Milano.

Nord Est sotto la lente

Osservato speciale il Nord Est. In Friuli Venezia Giulia e Alto Adige i contagi corrono di più e la situazione è più preoccupante anche a livello ospedaliero. Ma il trend risulta in rapido peggioramento anche in Veneto, tanto che il governatore Luca Zaia ha lanciato un chiaro allarme: «Il Veneto resta bianco, ma non è una cosa scritta sulla pietra. Se continuiamo così, in poche settimane qualche viraggio di colore potrebbe accadere». Ieri sono stati registrati in Italia 6.764 nuovi casi, 31 le vittime, tre persone in meno ricoverate in terapia intensiva. Complessivamente i ricoveri aumentano di 49 unità.

Contagi in salita a scuola

A scuola, dove molti alunni ancora non sono vaccinati, i numeri sono in salita. Nel periodo tra il 18 e il 31 ottobre nella fascia 0-19 anni sono stati segnalati 13.741 casi di Covid. Erano stati solo 8.857 nelle due settimane precedenti (tra il 4 e il 17 ottobre). L’aumento dell’incidenza nella popolazione 0-19 è «verosimilmente dovuta – si legge nel rapporto Iss- alla maggiore attività di screening all’interno delle scuole». In Friuli Venezia Giulia, dove l’incidenza dei casi sulla popolazione è più alta, nell’ultima settimana di ottobre sono stati registrate oltre mille persone in quarantena nelle scuole, fra studenti e docenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore