Così Donald Trump ridisegna gli equilibri delle Big Tech
Donald Trump liberalizza, colpisce i monopoli delle Big Tech e ridisegna gli equilibri della Silicon Valley, Dopo avere cancellato con un colpo di mano la (debole) regolamentazione sull’intelligenza artificiale varata dal predecessore Joe Biden a sorpresa nella Casa Bianca ha battezzato il progetto Stargate. Tecnicamente la nuova società investirà 500 miliardi di dollari in una infrastruttura di calcolo avanzato per l’Ai che vuole dire data center, supercomputer e server messi al servizio della nuova “potenza” tecnologica a stelle e strisce.
Accanto a Trump c’erano Masayoshi Son di Softbank che sarà il presidente e il braccio finanziario della nuova entità e Sam Altman che presumibilmente si occuperà dello sviluppo tecnologico. Sarà insomma il visionario. Importante per capire come cambieranno gli equilibri delle Big Tech chi è dentro e chi è fuori, chi mette i soldi e chi invece le tecnologie. I primi a finanziare il progetto sono Softbank, Oracle, Mgx e la stessa OpenAi che non ha mai fatto mistero di volere mettere mani anche nell’hardware. Dalla nascita di ChatGpt nel lontano 2022 e con l’avvento dell’intelligenza artifiale generativa come tecnologia trasformativa più importante del secolo è diventato chiaro a tutti che il primo collo di bottiglia è quello dei data center. L’Ai Gen per svilupparsi ed entrare nelle aziende ha bisogno di una infrastruttura dedicata. Chi controlla “il ferro” ha un vantaggio competitivo perché può migliorare l’addestramento degli algoritmi, accelerarne lo sviluppo e le potenzialità e al tempo stesso portare con il cloud computing questi servizi nelle aziende.
Donald Trump, nella sua dichiarazione di intenti, un po’ criptica a dire il vero, ha parlato proprio di una leadership degli Stati Uniti nell’Ai di fronte alla concorrenza della Cina e degli altri Paesi. Teniamo conto che già oggi grazie ai Chip di Nvidia e a giganti privati come OpenAi, Microsoft e Google gli Usa hanno una posizione di vantaggio. Con la deregulation appena varata la distanza probabilmente si allargherà.
Proseguendo nell’analisi della foto di famiglia di Stargate ci sono i partner tecnologici che saranno Arm (Softbank), Nvidia, Oracle e Microsoft.
Quest’ultima è la Big Tech che non ha molto di sorridere. Dopo avere investito miliardi in OpenAi acquisendo di fatto una posizione dominante nel mercato nell’Ai il gigante di Redmond non è più l’unico fornitore di potenza di calcolo per ChatGpt. Ha perso il ruolo di provider esclusivo di potenza di calcolo per OpenAi. Prima ogni richiesta a ChatGpt passava dai server di Redmond. Con Stargate non sarà più così.
Fonte: Il Sole 24 Ore