Così Doucal’s progetta la scarpiera ideale

«Specialisti appassionati e orgogliosi di esserlo: il Covid ha messo persone, aziende, Paesi a dura prova, questo è indubbio e vale per tutti. Ma allo stesso tempo a noi ha permesso di capire quali sono i punti di forza dell’azienda e ora abbiamo una visione chiara, sicuramente ambiziosa, del futuro, sempre più radicata nella cultura artigianale delle Marche». Gianni Giannini, che insieme al fratello Jerry guida Doucal’s, presenta così il progetto La scarpiera ideale, sbocciato alla fine della pandemia, ma che era stato “seminato”, per così dire, da ben prima.

«Doucal’s nasce con le scarpe da uomo, alle quali abbiamo aggiunto da qualche anno le collezioni da donna – racconta Giannini –. Le basi sono le stesse: materie prime pregiate, qualità artigianale delle lavorazioni, attenzione e rispetto per il territorio e per le persone che lavorano per noi direttamente o nell’indotto. Sono però percorsi paralleli, perché le scarpe da donna nascono da esigenze e riferimenti estetici diversi».

La scarpiera ideale è concreta e astratta allo stesso tempo: da una parte comprende tutte le novità da donna e da uomo, formali e non, dai mocassini alle sneaker, dai loafer alle stringate. Scarpe made in Marche in negozi fisici in Italia e all’estero, online sul sito Doucal’s e su alcune piattaforme di alta gamma. La parte astratta è l’origine del nome del progetto: «Nella Galleria nazionale delle Marche, all’interno del Palazzo Ducale di Urbino, è custodita la Città ideale, una tavola dipinta tra il 1480 e il 1490 appartenuta probabilmente alla famiglia ducale – racconta Giannini –. È un dipinto che ispira un senso profondo della prospettiva, lo stesso che pensiamo di avere in Doucal’s. Poi c’è la simmetria tipicamente rinascimentale tra i palazzi ai due lati dell’edificio centrale: è una metafora della simmetria tra le collezioni maschili e quelle femminili».

I riferimenti artistici non sembrino voli pindarici: i palazzi della Città ideale sono chiaramente armonici, non identici. «Non siamo l’unica azienda ad aver tentato l’avventura nell’universo femminile, ma pensiamo di averlo fatto in continuità e coerenza con l’anima maschile di Doucal’s», precisa Giannini. Nelle collezioni da donna non ci sono tacchi a spillo né spericolati stivali o decollete, ma neppure modelli-fotocopia di quelli da uomo.

«La Scarpiera ideale, oggi, crediamo debba ospitare modelli idealmente passepartout, adatti alle giornate lavorative e al tempo libero, classici eppure aggiornati, un’alchimia tra artigianalità e passaggi manuali a strumenti tecnologici e digitali per alcune fasi delle lavorazioni e del disegno – conclude Giannini –. Senza dimenticare la sostenibilità ambientale e sociale, che sono secondo noi la migliore espressione della contemporaneità e dell’evoluzione dei valori aziendali e per questo garanzia del futuro di Doucal’s».

Fonte: Il Sole 24 Ore