Così i sottomarini Fincantieri «sposano» i siluri Wass: si rafforza lo sviluppo dei sistemi subacquei

Così i sottomarini Fincantieri «sposano» i siluri Wass: si rafforza lo sviluppo dei sistemi subacquei

La conferma di Cingolani

Roberto Cingolani, a.d. di Leonardo dal 9 maggio dell’anno scorso, ha così commentato l’accordo con Fincantieri: “La cessione di Underwater armaments & Systems rientra nel piano di razionalizzazione del portafoglio di business di Leonardo. L’iniziativa dà ulteriore impulso alla collaborazione tra Leonardo e Fincantieri”.

Siluri e sonar

Wass ha sede a Livorno e un secondo sito a Pozzuoli, opera nell’industria della difesa subacquea, produce siluri, contromisure e sonar, con circa 450 dipendenti. Molti anni fa era una società mista pubblico privato, tra la Finmeccanica dell’Iri e la Fiat, all’epoca si chiamava Whitehead Alenia sistemi subacquei, poi è diventata interamente del gruppo Finmeccanica e ha conservato il nome di Wass. In particolare Wass è responsabile dello sviluppo dei siluri Black Shark, quelli che equipaggeranno i sottomarini U212 NFS della Marina militare Italiana realizzati da Fincantieri.

Il siluro leggero Mu90

Un altro prodotto è il siluro leggero Mu90, realizzato insieme a due aziende francesi. La linea di business ceduta attraverso Wass include anche la partecipazione del 50% nella Geie EuroTorp, costituita con le francesi Naval Group e Thales, che progetta e produce il siluro Mu90.

La “one company” di Moretti

Durante la gestione di Mauro Moretti, il quale ha cambiato nome a Finmeccanica in Leonardo e ha concentrato nella capogruppo “one company” larga parte delle aziende e società operative, la Wass è stata fusa per incorporazione in Leonardo. Dal primo gennaio 2016 le attività di Wass sono confluite nella divisione Sistemi di difesa, nell’ambito del settore Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza di Leonardo, insieme all’Oto Melara di La Spezia, che produce armamenti terrestri (veicoli blindati e cingolati, cannoni, bombe).

Oto Melara resta a Leonardo

L’accordo con Fincantieri non include Oto Melara, che Leonardo punta a sviluppare con le nuove commesse previste dell’esercito per rinnovare la flotta di carri armati pesanti Ariete e veicoli blindati leggeri Dardo, attraverso accordi con altri gruppi stranieri: ci sono trattative con la franco-tedesca Knds e contatti con la tedesca Rheinmetall.

Fonte: Il Sole 24 Ore