Così l’intelligenza artificiale suggerirà al medico di famiglia gli esami da prescriverci
L’intelligenza artificiale bussa alla porta degli studi dei medici di famiglia, ma non per rubargli il posto come temono i detrattori dell’Ia quanto piuttosto per aiutarli a curare meglio i propri pazienti. Come? Monitorando e interpretando la montagna di informazioni sanitarie dei loro assistiti e suggerendogli soprattutto quando c’è qualche dato anomalo di intervenire magari prescrivendo un esame o una visita in più, ma anche consigliando attività di prevenzione, gestendo le ricette ricorrenti dei propri pazienti oltre a mostrargli nel tempo come procede il percorso di cura di una patologia, magari cronica come il diabete o una cardiopatia.
Il progetto finanziato dal Pnrr guidato dall’Agenas
Dopo aver fatto il suo ingresso negli ospedali – sempre più apparecchiature di diagnostica la utilizzano per migliorare le proprie performance – l’intelligenza artificiale grazie a un progetto finanziato dal Pnrr con oltre 37 milioni a cui se ne potranno aggiungere altri 20 milioni sarà prima sperimentata attraverso una nuovissima piattaforma tra 1500 dottori per poi essere distribuita a tutti i restanti medici di famiglia da fine 2026. L’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che è anche l’Agenzia per la Sanità digitale, ha infatti chiuso nei giorni scorsi un bando di gara per realizzare questa piattaforma che sarà impiegata innanzitutto dai medici, ma anche dagli assistiti attraverso una app.
La piattaforma e i dati sanitari per inviare alert al medico
Il software si baserà su degli algoritmi che sfruttano l’intelligenza artificiale capace di pescare tra i nostri dati sanitari – da quelli contenuti nel fascicolo sanitario elettronico a tutte le prestazioni come visite ed esami conservati digitalmente fino agli acquisiti di medicinali – in modo poi da interpretarli e aiutare i dottori nella loro attività quotidiana. “Un medico di famiglia ha in media 1500 assistiti e anche di più. Grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale questo software andrà a pescare i dati dei suoi assistiti nell’ecosisistema di dati sanitari che viene alimentato ogni giorno con il fascicolo sanitario e con le prestazioni erogate e registrate digitalmente. In questo modo potrà avvertire attraverso degli alert il medico di particolari anomalie che riguardano il suo paziente e suggerirgli se c0è bisogno analisi o visite da fare”, avverte il direttore generale dell’Agenas Domenico Mantoan.
Tutte le funzionalità per aiutare medici e pazienti
A mettere in fila alcune delle possibili funzioni della piattaforma è il descrittivo del progetto che innanzitutto punta a creare “un ambiente integrato di monitoraggio degli assistiti di ciascun professionista, attraverso un cruscotto di indicatori che fornirà al professionista sanitario una visione chiara e sintetica sia sull’evoluzione clinica che sull’andamento dei percorsi di cura”. Grazie agli algoritmi di Ai sarà poi possibile “segmentare e stratificare” i paziemti “sulla base delle loro caratteristiche (quali ad esempio le patologie e le fasce d’età) e sulla base dei percorsi di cura, anche nell’ottica di veicolare specifici messaggi e segnalazioni” come la “generazione di alert” a esempio per rivalutare le condizioni dell’assistito quando ce n’è bisogno. La piattaforma aiuterà il medico anche nella gestione della prenotazione di visite e controlli oltre che nella prescrizione di teapie farmacologiche ricorrenti. La piattaforma attraverso una app sarà utilizzabile anche dai pazienti che potranno fruire meglio dei servizi (in particolare di quelli delle Case di comunotà appena saranno tutte attivate) e verificare attraverso un cruscotto di facile lettura il proprio stato di salute.
Le altre iniziative che ricorrono all’intelligenza artificiale
Oltre al progetto targato Agenas finanziato con i fondi del Pnrr non mancano anche altre iniziative in arrivo dal mercato e destinate sempre ai medici di famiglia. Come l’applicazione “Elty” di DaVinci Salute (aziendadel Gruppo Unipol) che ha lanciato ‘Referti AI’ che automatizza a esempio la trascrizione dei parametri clinici nella cartella clinica del paziente direttamente dai referti in formato Pdf o immagine, facendo risparmiare tempo e tagliando la burocrazia ai medici. Mentre la app MioDottore già impiegata da tanti medici di famiglia per gestire visite e ricette ha aggiunta da poco una serie di servizi basati sull’intelligenza artificiale come quello capace di trascrivere e riassumere in modo organizzato e personalizzato le informazioni che vengono scambiate tra medico e paziente durante la visita.
Fonte: Il Sole 24 Ore